MONZA – Nonostante l’impegno e le risorse in gran parte orientate per l’emergenza Covid, nell’ultimo anno, l’Unità Operativa di Chirurgia Toracica, in collaborazione con il Servizio di Endoscopia Respiratoria, hanno sviluppato e potenziato la broncoscopia rigida operativa. Tale modalità di accesso alle vie aeree si avvale di tubi di acciaio di diverso calibro e lunghezza, attraverso i quali possono essere introdotte ottiche endoscopiche e vari tipi di strumenti operativi. Una modalità che trova impiego prevalentemente in ambito terapeutico ed è stata originariamente ideata per la rimozione di corpi estranei dalle vie aeree.
Negli ultimi sei mesi sono state eseguite 20 procedure, in gran parte in emergenza, per il ripristino del regolare calibro delle vie aeree. Ostruzioni bronchiali principalmente causate da patologie tumorali. Negli ultimi tempi sono state anche gestite con successo diverse complicanze delle vie aeree emerse nei pazienti affetti da Covid-19 sottoposti ad intubazione. In particolare, con il posizionamento di protesi tracheo-bronchiali e con l’ausilio della tecnologia laser sono state affrontate con successo problematiche che avrebbero potuto mettere a repentaglio la vita del paziente.
“L’acquisizione della broncoscopia rigida – sottolinea il professor Alberto Pesci, direttore della Clinica pneumologica – consentirà, inoltre, l’applicazione di nuove metodiche endoscopiche con finalità diagnostica (criobiopsie polmonari transbronchiali) e terapeutica (posizionamento di valvole endobronchiali in casi selezionati di enfisema polmonare)”.
“Ancora una volta – il commento di Mario Alparone, direttore generale della Asst Monza – l’innovazione e la sinergia operativa tra diverse Unità Operative dell’ospedale San Gerardo in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano-Bicocca è risultata una strategia vincente a favore del benessere dei pazienti”.