MONZA – “Un anno fa, con l’art.103 del DL 34/2020, si decise un percorso di emersione che permettesse di tutelare la salute con la regolarizzazione dei rapporti di lavoro. Nella nostra provincia, delle 4.000 persone che fecero domanda, solo poche decine sono state convocate dallo sportello della Prefettura per concludere il procedimento di emersione. La quasi totalità di queste richieste erano legate al lavoro domestico e all’assistenza familiare. Alla luce di questo percorso e delle lentezze burocratiche, oggi risulta inaccettabile il contenuto di una circolare del Ministero dell’Interno che dispone di negare la regolarizzazione agli immigrati il cui contratto a tempo determinato non è stato rinnovato. Sarebbe gravissimo negare il permesso di soggiorno e lasciare nell’irregolarità cittadini stranieri la cui domanda di regolarizzazione, a un anno dalla presentazione, non è stata esaminata, e a cui nel frattempo è scaduto, senza rinnovo, il contratto di lavoro. Non è possibile caricare su queste persone i ritardi dovuti alla burocrazia e alla pandemia”. È la denuncia di Cgil, Cisl e Uil che hanno deciso di prendere posizione e di fare sentire la loro voce.
“In questi casi – dichiara Matteo Casiraghi, segretario Cgil Monza e Brianza – dovrebbe essere concesso ai lavoratori stranieri un permesso temporaneo in attesa di occupazione”.
“Tante famiglie stanno avendo problemi per la vaccinazione dell’assistente familiare perché in attesa del permesso, al caregiver viene infatti assegnato un codice fiscale numerico che non viene riconosciuto dai sistemi operativi della regione”, aggiunge Luca Mandreoli, responsabile area migranti e politiche sociali della Camera del Lavoro di Monza, sottolineando una delle problematiche annesse alla mancata emersione.
“É davvero inaccettabile quanto sta accadendo ai lavoratori migranti – insiste ancora Casiraghi – che come dimostrano varie ricerche già pagano più di altri la crisi pandemica. La Cgil Monza e Brianza, insieme a Cisl e Uil con molte altre associazioni e giuristi, continuerà la battaglia per la salute e la dignità di ogni essere umano. Le istituzioni, a partire da Questura e Prefettura, garantiscano salute e regolarità amministrativa accelerando le procedure”.