Mentre in Italia si discute riguardo al richiamo da eseguire correttamente entro i 21 giorni (come sostiene l’azienda produttrice) o entro i 35-42 giorni (come sostiene il Consiglio Superiore di Sanità), dalla comunità scientifica internazionale arrivano nuove indicazioni riguardo al vaccino Pfizer.
Un ulteriore prolungamento per la somministrazione della seconda dose, già ipotizzata da fonti di Governo, rispetto ai tempi più lunghi già applicati, potrebbe essere preso in considerazione sulla base di nuovi dati scientifici attualmente in via di pubblicazione su una autorevole rivista scientifica.
Per il vaccino Pfizer, tali dati evidenzierebbero che a circa tre mesi dalla prima somministrazione (12 settimane) si ha una risposta immunologica tripla rispetto all’intervallo di 21 giorni previsto inizialmente per il richiamo, soprattutto nei soggetti più anziani.