Siamo ancora alla fine dell’estate, i provvedimenti del blocco del traffico per i livelli di Pm10 nell’aria sono non sono ancora all’ordine del giorno. Quelli si faranno sentire in autunno. Nel frattempo, però, arrivano i dati di una ricerca pubblicata dalla rivista Environmental Science and Technology Letters. E sono davvero preoccupanti: le polveri sottili possono toglierci fino a due anni di vita. Questa, almeno, è la conclusione a cui si è arrivati dopo aver considerato il fenomeno in ben 185 Paesi di tutto il mondo.
Le conseguenze peggiori, stando alla ricerca, sono per gli abitanti dell’Egitto e del Niger: lì, con le polveri sottili, ogni cittadino si gioca in media due anni di vita. Va un pochino meglio in India, Pakistan e Arabia Saudita: lì le conseguenze sono di un anno e mezzo. Sono 16 mesi in meno di vita in Burkina Faso, 15 mesi in Cina.
Per le polveri sottili si vive un anno in meno in Senegal, Ghana, Guinea, Costa d’Avorio, Libia, Siria e Qatar.
E da noi? Un po’ meglio, decisamente meglio, anche se si tratta comunque di un fenomeno che abbrevia la nostra esistenza: sono 4 mesi di vita in meno. Un pochino meglio di Stati Uniti, Gran Bretagna e Germania (5 mesi), un pochino peggio della Francia e della Spagna (tra i 3 e i 4 mesi).
Lo studio si basa non sul più noto e dibattuto Pm10, bensì sul Pm2.5, ovvero le particelle fini dovute a emisisoni di centrali elettriche, fabbriche, automobili e incendi. I ricercatori evidenziano che favoriscono l’aumento del rischio di infarto, ictus, tumori e malattie respiratorie.