Il papà del Kalashnikov adesso si dà ai motori. Elettrici però. Il colosso russo delle armi, che ha dato anche il nome al famoso fucile d’assalto, ora tenta di conquistare anche il mercato dei motori elettrici.
L’annuncio ufficiale è arrivato nei giorni scorsi a Mosca dove dal 21 al 26 agosto si è svolto “Army 2018” il Salone internazionale tecnico militare, sostenuto dal Ministero della Difesa della Federazione Russa. Un sorta di expo dedicato al mondo delle armi, del settore militare con espositori e relatori provenienti da tutto il mondo. Quale migliore vetrina per l’azienda che ha creato l’AK-47 per lanciare a livello internazionale questa novità?
L’auto elettrica della Kalashnikov, ad oggi solo a livello di prototipo, rimanda molto per la linea alle vecchie automobili del periodo del comunismo: mezzo compatto che ricorda la vecchia Ij-Kombi molto diffusa nell’ex Urss, ma completamente elettrica. Il prototipo della CV-1 è in grado di sviluppare una potenza media di 220 kW, per un massimo di 500, e che a velocità di crociera riesce a percorre 350 km con una carica. La batteria si basa su inverter con dimensioni di 50x50x100 cm e una massa di 50 kg e consente lo sviluppo di capacità fino a 1,2 MW di carico utile. Il tempo di accelerazione indicato è da 0 a 100 km/h in 6 secondi.
Sui tempi di produzione e sui costi della nuova auto con marchio Kalashnikov che dovrebbero fare concorrenza alla Tesla, leader da anni nel settore, per adesso non si hanno ancora notizie.