“Dobbiamo usare il più possibile i pediatri di libera scelta. I pediatri italiani sono pediatri di straordinaria qualità che hanno un radicamento sul territorio, un rapporto di fiducia molto importante con le famiglie. Io vorrei che ci sia il loro massimo protagonismo sempre nel coordinamento con i territori e le regioni” per la vaccinazione ai 12-15 enni. Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, a Che tempo che fa, su Rai3 rispondendo a una domanda di Fabio Fazio su dove si farà il vaccino Pfizer dedicato ai giovani subito dopo il via libera Aifa atteso a breve.
“Non dobbiamo avere fretta – ha aggiunto Speranza -, le mascherine al chiuso le dovremo tenere ancora un po’ almeno nel medio periodo. Le mascherine non sono un prezzo enorme da pagare. Appena gli scienziati ce lo diranno potremo toglierle all’aperto e solo dopo al chiuso. In una fase di transizione dobbiamo non avere fretta e non dobbiamo – ha concluso Speranza – vanificare gli sforzi fatti”.
“Proporrò che il green pass sia utilizzato anche con paesi che non siano solo europei – ha affermato il ministro – ma anche extra Ue come il Giappone, gli Stati Uniti o il Canada”. “Farò questa proposta nel corso della riunione dei ministri della Salute che si terrà prossimamente e se e troveremo il modo di condividere questo strumento possiamo aiutare la mobilità”. Il green pass – ha spiegato il ministro – sarà digitale con un codice sul telefonino anche se ora c’è già quello cartaceo che certifica l’avvenuta vaccinazione”.
“Sarà molto probabile dover fare una terza dose di vaccino – ha spiegato parlando del futuro che ci attende -, un richiamo che sarà probabilmente ‘modificato’ per coprire le varianti. Bisognerà dunque passare da una fase straordinaria ad una fase ordinaria e penso che questa nuova ordinarietà possa essere affidata alla nostra straordinaria rete di medici di medicina generale”, ha aggiunto Speranza a ‘Che tempo che fa’. Ora dobbiamo correre e tutti sono impegnati – ha concluso – ma penso che nel lungo periodo le palestre, i centri congressi o le stazioni dovranno tornare a svolgere i ruoli per i quali sono preposti”.