MONZA – Rifiuti domestici, materiali edili, legno e bancali, mobili, materassi e vestiti, parti di veicoli, elettrodomestici e materiale elettrico, cartoni e rifiuti ingombranti. Sul territorio si abbandona di tutto, generando situazioni di forte degrado. Un fenomeno che la Polizia locale contrasta con un’azione di controlli capillari, soprattutto nei quartieri e nelle aree più isolate.
“Quello dell’abbandono dei rifiuti è un problema che riguarda tutte le grandi città – spiega l’assessore alla Sicurezza, Federico Arena -. Da quando siamo stati chiamati ad amministrare la città abbiamo messo in campo una strategia per contrastare il fenomeno, che su un territorio vasto e urbanizzato come il nostro assume dimensioni significative, soprattutto nelle aree isolate e nei quartieri. Abbiamo lavorato in sinergia con i residenti che conoscono il territorio, raccogliendo le loro segnalazioni e, grazie all’uso della tecnologia, abbiamo monitorato le aree più sensibili”.
L’amministrazione comunale, infatti, sta usando le fototrappole (TLC), ovvero telecamere che immortalano chi commette il reato, chiamate “trappole” perché la loro presenza non è segnalata, a differenza di quanto avviene per tutte le altre telecamere posizionate su luoghi pubblici. Inoltre, il nuovo appalto per la gestione del servizio di igiene urbana prevede un potenziamento della rete di videosorveglianza sul territorio per un controllo più efficace e per l’individuazione dei furbetti dei rifiuti.
L’azione della polizia ambientale ha portato ad elevare 22 verbali redatti ai sensi del Dlgs 152/06 (Testo Unico Ambientale) e 25 verbali ai sensi del Nuovo Regolamento di Polizia urbana per abbandono di rifiuti urbani. L’attività investigativa ha portato anche a segnalare all’autorità giudiziaria 3 persone, indagate per trasporto illecito di rifiuti ed abbandono ai sensi del Testo Unico Ambientale. Uno degli indagati, di nazionalità italiana, si era improvvisato come trasportatore di rifiuti per poi abbandonarli sul territorio. Gli altri due, di nazionalità egiziana, effettuavano attività di “svuotacantine” senza alcuna autorizzazione per lo smaltimento dei rifiuti.
“L’attività dell’ufficio di Polizia ambientale – precisa l’assessore – ha anche posto attenzione sulla prevenzione di illeciti ambientali incentivando i controlli per il trasporto di rifiuti su strada, soprattutto quelli speciali derivanti da cantieri edili”. Questa azione di controllo ha portato a denunciare 4 società, di cui una con sede in Svizzera, per attività illecita di trasporto rifiuti ai sensi del Dlgs 152/2006.
Una delle aree oggetto di maggiori controlli preventivi, soprattutto negli ultimi mesi e su segnalazioni dei residenti, è quella di San Damiano. Si tratta di una zona tra viale delle Industrie e il canile intercomunale di Monza, nascosta e isolata e, proprio per questo, costantemente monitorata dagli agenti della polizia ambientale che, in alcuni casi, sono anche riusciti a elevare sanzioni e a denunciare chi abbandonava abusivamente rifiuti, sia materiale edile sia rifiuti domestici. Proprio per le sue caratteristiche che la rendono sensibile al fenomeno, l’amministrazione comunale sta studiando un sistema di videosorveglianza per “coprire” l’intera area.
Quando l’abbandono di rifiuti riguarda un’impresa il titolare è punito con la pena da 3 mesi a 1 anno o con l’ammenda da 2.600 a 26.000 euro se si tratta di rifiuti non pericolosi. Nel caso, invece, di abbandono di rifiuti pericolosi la pena sale da un minimo di 6 mesi a un massimo 2 anni e l’ammenda da 2.600 a 26.000 euro. Nel caso di privati, l’abbandono è punito con la sanzione amministrativa di 600 euro prevista dal Testo Unico Ambientale o 100 euro dal nuovo Regolamento di Polizia urbana.