E’ boom di prenotazioni per il primo fine settimana in zona bianca che rappresenta una vera boccata d’ossigeno per i circa 360mila bar, ristoranti, pizzerie e agriturismi lungo tutta la Penisola che sono stati i più colpiti dalle misure adottate per combattere la pandemia tra limitazioni e chiusure a singhiozzo. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti nel sottolineare che si tratta di un appuntamento atteso da 2 italiani su 3 (67%) che andavano a pranzo fuori almeno un sabato o una domenica al mese, secondo l’ultimo rapporto Fipe prima dell’emergenza Covid.
Il ritorno di quasi tutta Italia in zona bianca, dove salta il coprifuoco e si allungano le tavolate, significa un incremento dell’ospitalità e degli incassi, con un aumento del fatturato nel sistema della ristorazione stimato dalla Coldiretti pari a circa il 20%. A beneficiarne sono soprattutto le località di mare favorite dal caldo ma, per difendersi dall’afa e dagli affollamenti registrano un forte interesse anche la montagna e la campagna dove sono aperti tutti i 24mila agriturismi con l’offerta di circa mezzo milione di posti a tavola. Una occasione anche per gustare prodotti tipici salvati da generazioni di agricoltori ma messi a rischio sopravvivenza per la mancanza di sbocchi di mercato per le chiusure della pandemia. Sono 418 prodotti tipici e razze animali censiti nell’atlante dei “I Sigilli di Campagna Amica 2021”, da scoprire durante l’estate grazie alla più grande opera di valorizzazione della biodiversità contadina mai realizzata in Italia dagli agricoltori.
La piena funzionalità delle strutture recettive è importante dunque per l’ospitalità turistica in un Paese come l’Italia dove 1/3 del budget delle vacanze viene destinato all’alimentazione, secondo l’analisi della Coldiretti che evidenzia tuttavia ancora una ridotta presenza dei turisti stranieri, in attesa della piena operatività del green pass nell’Unione Europea a partire dal primo luglio.
Gli effetti delle piene riaperture nella zona bianca si fanno sentire a cascata sull’intero sistema agroalimentare con un aumento della domanda dalla carne al pesce, dai formaggi ai salumi, dalla frutta alla verdura, dall’olio al vino che da solo vale piu’ di 2,5 miliardi all’anno nella ristorazione
Complessivamente nell’attività di ristorazione sono coinvolte 70mila industrie alimentari e 740mila aziende agricole lungo la filiera impegnate a garantire le forniture per un totale di 3,6 milioni di posti di lavoro. Si tratta di difendere la prima ricchezza del Paese con la filiera agroalimentare nazionale che vale 538 miliardi pari al 25% del Pil nazionale ma è anche una realtà da primato per qualità, sicurezza e biodiversità a livello internazionale.