Il via libera al Prosek croato rovina il compleanno del riconoscimento Unesco per le Colline del Prosecco avvenuto il 7 luglio 2019, oltre a rappresentare un pericoloso precedente per il vino italiano più esportato all’estero. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento alla inaccettabile richiesta avanzata dalle autorità di Zagabria ai servizi della Commissione Ue per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della procedura per il riconoscimento della Menzione tradizionale Prosek.
Un’ ipotesi che – sottolinea la Coldiretti – colpisce il prestigioso vino italiano proprio mentre i viticoltori si accingono a festeggiare l’anniversario della tutela Unesco con un aumento delle bottiglier esportate nel mondo dell’8% nel primo trimestre del 2021, in netta controtendenza con le difficoltà determinate dalla pandemia covid al settore. Si tratta dell’ennesimo tentativo di plagiare il successo del Prosecco nazionale dopo i tentativi smascherati dalla Coldiretti in passato, della vendita di falso prosecco alla spina a quello in lattina ma anche con imitazioni diffuse in tutti i continenti dal Meer-secco al Kressecco, dal Semisecco e al Consecco, dal Whitesecco al Crisecco.
Inganni che cercano togliere spazio di mercato al prodotto originale che lo scorso anno nel 2020 in piena pandemia ha realizzato un valore delle esportazioni superiore al miliardo di euro secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat. Si tratterebbe peraltro – conclude la Coldiretti – di una decisione che rischia di indebolire la stessa UE nei rapporti internazionali e sui negoziati per gli accordi di scambio dove occorre tutelare la denominazione prosecco dai falsi come in Argentina e Australia.