Il Covid ha comportato per la Lombardia, tra le altre conseguenze, una diminuzione dei consumi pari al 12,4%, più alto della media italiana. Lo ha affermato il presidente della Confcommercio regionale, Carlo Sangalli.
“L’Italia di oggi – ha detto Sangalli – è un Paese profondamente diverso da quello di quindici mesi fa: provato dalla pandemia, più fragile e polarizzato tra territori, tra generazioni, tra classi sociali. E proprio la Lombardia ha vissuto in prima linea questa trasformazione e questa crisi”.
Nella regione, infatti, “tra inizio novembre 2020 e la fine di aprile 2021 – ha rilevato Sangalli – il grado di restrizione delle misure è stato tra i più alti a livello nazionale. E sul piano imprenditoriale questo ha impattato particolarmente sul mondo dei servizi. Così l’emergenza è ancora aperta per un terziario di mercato che ha subito un calo dei consumi superiore alla riduzione del reddito delle famiglie: si è consumato, in pratica, ancora meno di quanto si sarebbe potuto”. Un fenomeno che si spiega con “il clima di incertezza e la mancanza di fiducia che l’incertezza genera”.
“Il nostro sistema imprenditoriale sta mettendo in campo un enorme e originale sforzo di ripensamento, individuale e collettivo. Servono – ha concluso Sangalli – nuovi sostegni per le imprese più penalizzate dalle chiusure e soprattutto progetti, riforme e investimenti”.