Nel pieno dell’ondata di caldo torrido che sta soffocando il Paese da nord a sud, parte la raccolta delle mele in Italia con un calo del 4% rispetto allo scorso anno a causa di maltempo e gelate primaverili che hanno ritardato di almeno una settimana la maturazione e fatto scendere la produzione a poco più di 2 miliardi di chili nel 2021 per quello che è il frutto più consumato a livello nazionale. E’ quanto emerge da un’analisi di Coldiretti su dati Prognosfruit in occasione dello stacco delle varietà più precoci. L’Italia si classifica così al secondo posto tra i paesi produttori dell’Unione Europea dove la raccolta totale è stimata in 11,7 milioni di tonnellate con in testa la Polonia che registra un aumento della produzione del 22% per un totale di 4,17 milioni di tonnellate mentre al terzo posto si piazza la Francia con poco meno di 1,4 milioni di tonnellate (+3%).
A pesare è stato il clima impazzito con il moltiplicarsi di eventi estremi con gelo, grandine, nubifragi, siccità e caldo torrido che – sottolinea la Coldiretti – ha condizionato fioriture e produzioni con cali fino al 23% rispetto al 2020. Unico aumento (+5%) in Alto Adige dove si attende una produzione di oltre 945 milioni di chili, mentre il Trentino cala del 7% con circa 493 milioni di chili e il Veneto fa registrare un crollo del 14% con quasi 173 milioni di chili. Produzioni in caduta anche in Piemonte (-19%) con circa 178 milioni di chili e in Friuli (-6%) con 42 milioni di chili. Scivola pure l’Emilia Romagna (-3%) con poco più di 149 milioni di chili, ma il crollo peggiore lo registra la Lombardia con -23% e 19 milioni di chili nel 2021 mentre in Campania ci si prepara a staccare le prime Gala.
Ma sulla raccolta delle mele si scaricano anche le conseguenze della pandemia da Covid e la burocrazia. Infatti la mancata proroga dei permessi di soggiorno ai lavoratori stagionali extracomunitari già presenti in Italia mette a rischio la campagna. Da qui la necessità di prorogare – spiega Coldiretti – i permessi di soggiorno scaduti lo scorso 31 luglio almeno fino al 31 dicembre 2021, onde evitare che molti lavoratori siano costretti a tornare nel loro Paese. Per rassicurare il sistema produttivo – continua Coldiretti – è importante anticipare la pubblicazione del decreto flussi per il 2021. Ma occorre pure una radicale semplificazione del lavoro in agricoltura.
In Italia la mela più diffusa in Italia è la Golden Delicious con il suo colore giallo e la polpa croccante per una produzione di oltre 729 milioni di chili, seguita dalla Gala con le tipiche sfumature rosse per più di 378 milioni di chili previsti nel 2021, dalla Red Delicious con il rosso deciso e uniforme e circa 194 milioni di chili quest’anno, ma molto popolari sono anche le verdi e acidule Granny con oltre 115 milioni di chili e le Fuji, con oltre 152 milioni di chili, che sono fra le ultime a essere raccolte a fine stagione in ottobre.
L’Italia è anche il primo produttore di mele bio in Europa con oltre 2 milioni di chili in crescita del 7% nel 2021. I frutteti Made in Italy possono vantare anche ben 6 mele a denominazione di origine riconosciute dalla Ue, dalla Mela Val di Non Dop alla Mela Alto Adige Igp, dalla Mela del Trentino Igp alla Melannurca Campana Igp, dalla Mela Valtellina Igp alla Mela Rossa Cuneo Igp. Per chi non ha la possibilità di acquistare le mele direttamente dal produttore in azienda o nei mercati di Campagna Amica, attenzione alle etichette che devono obbligatoriamente riportare per legge l’origine (luogo di coltivazione) e la varietà delle mele.
Il successo delle mele in Italia è anche legato alle riconosciute proprietà salutistiche – ricorda Coldiretti – che ne fanno un sinonimo di salute e benessere. Il famoso detto popolare “una mela al giorno leva il medico di torno” ha un fondamento di verità: diversi studi dimostrano che può essere considerata a pieno titolo un farmaco naturale. Ma la popolarità della mela – conclude la Coldiretti – è dimostrata anche dalla sua presenza nella cultura, dal “frutto del peccato” di biblica memoria alla mela che, cadendo, ispirò allo scienziato inglese Isaac Newton la legge della gravità.