DESIO – In città con il mese di ottobre non si assisterà soltanto al cambio del sindaco dopo il decennio di Roberto Corti. Molto probabilmente scoccherà l’ora di una vera e proprio rivoluzione culturale: tutto ripensato in funzione delle donne. Un po’ come anni fa si moltiplicavano i progetti della “città dei bambini”, ovvero vivibile anche dai più piccoli, così questa sembra essere la volta buona per “tingere” Desio con un po’ di rosa.
E’ quanto chiede il “Patto per la città delle donne”, che è stato firmato alla viglia di Ferragosto da Stefano Motta (candidato di Forza Italia, Udc, lista civica “Desio Popolare” e movimento civico “SìAmo Desio”) e che nei prossimi giorno potrebbe essere sottoscritto anche dagli altri candidati. È l’invito che lo stesso Motta rivolge a tutti i suoi avversari affinché, comunque vada, a Desio si possa manifestare una maggiore attenzione nei confronti delle donne.
Il Patto chiede impegni molto concreti. Alcuni sono classici (ma mai affrontati seriamente dalla nostra società) e spaziano dall’eliminazione di ogni discriminazione in caso di inserimento del mondo del lavoro, al contrasto della violenza di genere. O, ancora, si chiede di promuovere l’educazione del rispetto, dell’affettività, l’integrazione, l’attivazione dello “Sportello delle pari opportunità”. Altri impegni, invece, sono una vera e propria rivoluzione. Due punti su tutti: “Favorire e incoraggiare la presenza di donne in posizioni di leadership e il raggiungimento di posizioni apicali senza cambiare l’identità dell’essere donna”. E, questo alla portata di tutte, “rivedere il lavoro in un’ottica più ‘intelligente’, mettere in discussione i tradizionali vincoli legati a luogo e orario di lavoro, lasciando alle donne maggiore autonomia nel definire le modalità di lavoro a fronte di una maggiore responsabilizzazione sui risultati”. Che si tratti di smart working o di altre forme di lavoro è tutto da decidere caso per caso, ma è innegabile il fatto che il problema della conciliazione famiglia/lavoro è quello che più penalizza le donne in ambito professionale.
Desio, peraltro, sul fronte dell’attenzione riservata all’universo femminile è anche più avanti di tante altre realtà. Negli anni sono stati sviluppati progetti che hanno avuto le donne come protagoniste. La stessa “Casa delle Donne”, inaugurata in via Lampugnani nel mese di novembre 2017, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, è diventata un punto di riferimento. Si pone come spazio inclusivo di promozione della cittadinanza attiva, di sviluppo di attività formative, orientamento per l’accesso a servizi e opportunità del territorio, condivisione di esperienze. Luogo che abbatte le barriere e facilita l’inclusione, anche questo è un “angolo rosa” della città.
Le elezioni, chiunque vinca, potrebbero portare una nuova accelerata in questa direzione. E quella che per decenni è stata identificata da tutti come “città del lavoro”, per le sue grandi industrie e per i numerosi servizi offerti, ora è destinata ad avviare quel percorso di cambiamento per diventare la “città delle donne”.