SEREGNO – Non solo tante belle parole quando arriva la fine del mese di novembre, bensì una rete territoriale capace di intercettare una situazione di difficoltà affinché venga garantito tutto il supporto necessario. La città di Seregno si rivolge alle farmacie per contrastare la violenza sulle donne.
“Sono punti di riferimento importanti – afferma Mariapia Ferrario, coordinatrice del progetto “La forza in uno sguardo” – sentinelle capaci di intercettare situazioni ancora troppo sommerse e taciute di maltrattamenti in famiglia, ovvero, il luogo più sicuro in cui la donna dovrebbe sentirsi amata e protetta e non minacciata, umiliata e impaurita”.
Un concetto che è stato ripetuto nel corso di un incontro organizzato negli spazi della Casa della Carità di via Alfieri, in prossimità della data in cui si celebra la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, a cui sono stati invitati gli operatori delle farmacie del territorio cittadino. La risposta è stata pari alle attese e dimostra una volta di più che Seregno è una città attenta, sempre pronta a intervenire di fronte alle situazioni di necessità: più di trenta, infatti, i farmacisti presenti. Tutti interessati a capire quale può essere il loro aiuto concreto per contrastare la violenza di genere.
All’incontro era presente Ambra Braga del Cadom (Centro di assistenza alle donne maltrattate) ha dettagliatamente descritto i principi che stanno alla base del meccanismo della violenza in tutte le sue forme. Ha inoltre fatto presente ai farmacisti quali sono le condizioni in cui si ritrova la donna maltrattata (spesso anche i suoi figli), tanto da arrivare sempre più all’isolamento dalla società e all’annientamento della propria dignità. Linda Serafini, la psicologa referente dello sportello antiviolenza di Seregno affidato all’associazione White Mathilda, ha affrontato il problema dal punto di vista esattamente opposto: non tanto quello dei segnali che permettono di intercettare il disagio e il problema, bensì in cosa consiste il percorso di sostegno ed accompagnamento che gli operatori dei Centri Antiviolenza effettuano insieme alle donne che chiedono aiuto per ridare significato a loro stesse e alla loro vita.
Tematiche di certo complesse, perché ogni maltrattamento fa storia a sé, in tutti i suoi risvolti e in tutte le condizioni familiari in cui matura. I farmacisti, però, sono pronti a fare la loro parte. Professionalità e riservatezza sono qualità che appartengono alla categoria. Per questo motivo i farmacisti diventano ora figure importanti che si cerca di utilizzare per contrastare i maltrattamenti in famiglia e la violenza contro le donne.
Di fronte alla proposta non hanno detto di no. Hanno partecipato in massa e ora sono pronti a fornire supporto ove necessario. Le donne non possono sbagliare: sulle vetrine delle farmacie troveranno un contrassegno che indica loro che in quello spazio trovano anche una persona disposta ad ascoltarle e in grado di azionare gli ingranaggi cittadini della solidarietà.