Con la giornata di Santo Stefano l’Italia registra un ulteriore peggioramento della situazione Covid e, soprattutto, raggiunge la soglia critica del 15 per cento di occupazione dei posti letto nei reparti ordinari. A rilevarlo è l’Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari), che puntualmente fornisce aggiornamenti in base ai dati che riceve dalle singole regioni.
Non cambia la situazione nelle terapie intensive, mentre nella giornata del 26 dicembre i reparti ordinari sono passati dal 14 al 15 per cento: si tratta di quel limite imposto dal Governo per il passaggio in zona gialla.
La situazione, naturalmente, non è omogenea sul territorio nazionale: la Valle d’Aosta è ora arrivata al 30 per cento, seguita dalla Calabria (28 per cento) e dalla Liguria (27 per cento). Il Friuli Venezia Giulia, prima regione a “sconfinare”, è fermo al 22 per cento. Oltre la soglia anche Marche (21 per cento), Veneto (18 per cento), Sicilia e Piemonte (entrambe al 17 per cento). Problemi anche per il Lazio che, già oltre la soglia stabilita per la terapia intensiva, è al 15 per cento nei reparti ordinari. Nella prima settimana di gennaio potrebbe passare in zona gialla.