Con lo stop a veglioni, concerti in piazza e discoteche, la festa di fine anno si sposta a tavola dove al cenone saranno destinati 99 euro in media a famiglia, con un balzo del 52% rispetto allo scorso anno segnato da uno stretto lockdown. E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti/Ixe’ a Capodanno che piu’ di 8 italiani su 10 (83%) festeggiano nelle case per prudenza o necessità con oltre 2,5 milioni di italiani che non possono uscire tra contagi e quarantena. A tavola si prevede una presenza media di 6,3 persone – sottolinea Coldiretti -, quasi il doppio rispetto allo scorso anno (3,7 persone) condizionato dal limite di massimo due ospiti non conviventi, ma sono molto lontane le tavolate da quasi 9 persone del periodo pre pandemia. Esclusa invece nel 78% delle case la presenza di persone non vaccinate tra gli invitati, nonostante i rapporti di amicizia o parentela.
Con la preoccupazione per la risalita dei contagi e la diffusione della variante Omicron, solo il 14% dei cittadini ha deciso di festeggiare al ristorante, dividendosi tra locali di fascia alta, trattorie e osterie, agriturismi, pizzerie o altri tipi di attività, mentre un 3% deciderà all’ultimo momento. Un numero ridotto rispetto alle aspettative iniziali per il 30% di disdette “last minute” che hanno fatto scendere le prenotazioni al di sotto dei periodo prepandemia.
Sono invece oltre 200mila gli ospiti a tavola per Capodanno negli agriturismi italiani, spinti dalla voglia di festeggiare fuori casa senza rinunciare alla maggiore sicurezza garantita delle strutture di campagna, con dimensioni più contenute e un minor numero di posti a tavola che riducono il rischio di assembramenti e contagi, secondo le indicazioni di Terranostra che stima a causa delle disdette superiori al 25% numeri comunque inferiori a prima della pandemia. Assieme alla ricerca di sicurezza e al boom delle vacanze di prossimità nei piccoli borghi a far scegliere l’agriturismo è soprattutto la capacità di mantenere inalterate le tradizioni enogastronomiche nel tempo anche grazie – continua Coldiretti –alla professionalità i cuochi contadini di Campagna Amica che cucinano i prodotti agricoli da loro stessi coltivati recuperando le antiche ricette del passato.
Sulle tavole a prevalere ovunque è la tradizione regionale Made in Italy con il 95% dei commensali nelle case e fuori che sceglie prodotti nazionali per la qualità ma anche per sostenere l’economia ed il lavoro per aiutare il Paese a superare le difficoltà generate dalla pandemia.
Tra i prodotti, lo spumante si conferma come il prodotto immancabile per oltre otto italiani su dieci (84%) che fanno saltare ben 85 milioni di tappi durante le feste di fine anno, sorprendentemente seguito a ruota dalle lenticchie presenti nell’80% dei menu forse perché sono chiamate a portar fortuna, così come l’uva, scelta dal 64%. Sulle tavole delle feste insieme ai primi piatti è forte anche il consumo di carne di manzo o di agnello e di pesce nazionale a partire da alici, vongole, sogliole, triglie e seppie con il 64% degli italiani che assaggia il salmone arrivato dall’estero, appena il 12% si permette le ostriche e il 10% il caviale, spesso però di produzione nazionale che viene anche esportata.
Tra i dolci il panettone presente nel 77% delle tavole batte di misura nelle preferenze il pandoro fermo al 69% ma entrambi consumati spesso in abbinamento a dolci locali che vengono fatti in casa in quasi la metà delle famiglie (47%).
Da segnalare anche la riscossa di cotechino e zampone presenti sul 71% delle tavole. Si stima che siano serviti – sottolinea la Coldiretti – circa 6 milioni di chili di cotechini e zamponi, con una netta preferenza per i primi. Durante le festività di fine anno vengono fatti sparire dalle tavole circa il 90% del totale della produzione nazionale che è in gran parte certificata come Cotechino e Zampone di Modena Igp, riconoscibili dal caratteristico logo a cerchi concentrici gialli e blu con stelline dell’Unione Europea, ma si rileva anche una apprezzabile presenza di cotechini e zamponi artigianali, anche acquistati direttamente dai contadini nelle fattorie e nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica.