BIASSONO – La rabbia dell’Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia) contro l’amministrazione comunale di Biassono. “Lo Lo scorso 21 gennaio – spiegano Fulvio Franchini (presidente provinciale) e Antonella Tremolada (presidente della sezione cittadina) -, nel piazzale antistante la sede dell’istituzione provinciale, alla presenza del presidente della Provincia di Monza e Brianza, del biceprefetto, di 30 sindaci in rappresentanza di altrettanti Comuni, di Aned e Anpi, è stata posata una pietra d’inciampo in memoria dei deportati brianzoli nei campi di sterminio nazisti. Altre 29 Pietre, quest’anno, saranno deposte in Brianza. Sta facendo discutere l’assenza alla cerimonia di rappresentanti dell’amministrazione comunale biassonese. Eppure, anche Biassono ha dato il suo triste contributo in termini di vite umane spezzate”.
L’Anpi ricorda Antonio Casiraghi, Ambrogio Cassanmagnago, Antonio Colombo, Ida Crippa, Enrico Meregalli, Mario Meregalli, Siro Riboldi, tutti deportati con alterna fortuna. “Ricordare degnamente il sacrificio di questi cittadini biassonesi nel luogo simbolo della loro vita quotidiana – spiegano dall’Anpi -, ovvero la loro casa, avrebbe anche rappresentato un invito per i passanti a riflettere su quanto accaduto in quei luoghi a quei tempi. Un inciampo emotivo e mentale, non fisico, per mantenere viva la memoria delle vittime dell’ideologia nazifascista. Troppo, evidentemente, per una amministrazione che, da anni ha scelto di non proporre alcuna iniziativa in commemorazione della Giornata della Memoria”.
“A Biassono – conclude l’Anpi -, ancora oggi la maggioranza di centro-destra ritiene non sia opportuno conservare nel futuro la memoria di un tragico periodo della nostra storia. Come sempre, toccherà a noi ricordare ed onorare i nostri sventurati concittadini.