SEREGNO – Ha fatto discutere in Consiglio comunale la scelta delle liste di maggioranza di revocare la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini. Ora fa discutere anche la società civile. Tra meraviglia (non tutti erano a conoscenza di questa singolarità), motivi di opportunità e critica politica.
Una volta appreso quanto ha deciso il Consiglio comunale, ha subito espresso la sua soddisfazione la “Rete Associazioni e Giustizia sociale”, che raduna diverse realtà del territorio cittadino e brianzolo: Anpi Seregno, Collettivo Ag!Tamente, Comitato antifascista, Acli Seregno, Gruppo Scout Agesci Seregno 1, Dare un’anima alla Città, Amici Cinema Roma, Casa della Sinistra, Cgil Monza Brianza, Cisl Monza Brianza, Legambiente Seregno.
“Vogliamo ribadire la soddisfazione che proviamo per rispetto di tutti i seregnesi che contribuirono, anche a costo della propria vita, alla liberazione dalla dittatura fino a consegnarci la Democrazia come descritta dalla Costituzione della Repubblica Italiana – spiegano gli esponenti della Rete Associazioni e Giustizia sociale -. Ricordiamo a tutti che qualcuno, pochi anni fa, ha deposto una lapide al cimitero di Seregno in onore dei militanti della Repubblica di Salò che combatterono con la finalità di perpetuare violenza e sopraffazione. La Politica non è tutta uguale. Ieri, come oggi, è intollerabile che vi siano consiglieri comunali che, dietro a balbettanti “se” e “ma”, nascondono il disprezzo per la propria storia e il non riconoscimento, a partire dal ripudio del fascismo, dei valori democratici fondanti la nostra Costituzione. Conoscenza e memoria siano ingredienti per i patrioti del presente e del futuro. Essere democratici significa inevitabilmente essere antifascisti, lo dobbiamo per rispetto dei nostri patrioti che ci consegnarono la libertà”.
Non nasconde invece le sue perplessità Tiziano Mariani (leader della lista civica “Noi x Seregno”), assente alla seduta consiliare. “Una mozione che ha sostanzialmente spaccato in due il Consiglio e la città – commenta -. Un atto che mi ricorda quella ‘cancel culture’ culture che da più parti nel mondo, talvolta in modo assurdo e puerile, sta prendendo piede. Forse sarebbe stato più logico concordare all’unanimità la concessione della cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre. Un atto positivo dal grande valore simbolico, soprattutto indirizzato ai giovani come testimonianza ed esempio dei valori antifascisti. Ricordo che in cima all’obelisco di piazza Vittorio Veneto abbiamo una fiamma centenaria. Era stata posta quando Mussolini aveva definito Seregno ‘la fiaccola della Brianza’. Se il sindaco Alberto Rossi vuole cancellare la storia, per ritenersi soddisfatto e per coerenza prenda la scala per segare anche questo segno”.