SEREGNO – “A oggi avete buttavo via più di 9 mila libri. Siate onesti e ammettete che non avete idee”. Toni decisi quelli di Ilaria Cerqua (capogruppo di Forza Italia), che nell’ultima seduta di Consiglio comunale ha sollevato il tema del libri non più utilizzati dalla biblioteca civica. Un argomento che aveva già trattato mesi fa, quando aveva deciso di presentare una interpellanza e che ora è finito sui banchi del Consiglio comunale.
“So bene – spiega Cerqua – che le biblioteche nell’ambito del loro funzionamento, provvedono al ricambio dei libri da mettere a disposizione dell’utenza. Non mi scandalizza sapere che si disfa di molti libri: è la quotidianità. Però devo evidenziare che in genere, quando si tratta di non utilizzare più libri vecchi, si mette in atto tutta una serie di iniziative: c’è chi li dona a circoli, scuole, parrocchie, carcere, singoli privati. C’è chi dà perfino vita al book sharing. Insomma ci sono tanti modi per continuare a far vivere i libri che non sono più nelle condizioni migliori. Sapere che qui a Seregno a buttarli via è la biblioteca, per me è davvero preoccupante”.
La replica di Federica Perelli, assessore con delega all’Istruzione, non si è fatta attendere: “La revisione del patrimonio librario è necessario. I libri sono una risorsa. All’acquisizione dei libri nuovi deve per forza corrispondere l’eliminazione di quelli superati. Tutto questo serve per facilitare il lettore. Allo scarto, naturalmente, deve seguire l’inserimento di nuove edizioni. Ricordo a tal proposito che anche la Regione Lombardia ha ribadito, oltre alle buone pratiche, quelli che sono i compiti dei sistemi bibliotecari”.
L’assessore ha rivelato anche i numeri: dal 2018, anno di insediamento della nuova amministrazione comunale, sono stati scartati 9.479 libri per fare posto a quelli nuovi, che sono circa 3mila ogni anno. “La scelta di quelli da scartare – ha specificato – viene fatta in base all’obsolescenza, allo scarso interesse, che rendono molto marginale l’ipotesi di utilizzo. Spesso si tratta di libri privi di attualità o gravemente deteriorati”. E, a supporto della sua tesi, ha preso in mano un elenco di 130 pagine citando alcuni titoli a caso. Spesso si tratta anche di manuali tecnici, per esempio dell’ambito informatico, ormai superati anche dall’evoluzione tecnologica.
“Per i testi di narrativa – ha aggiunto Perelli – si tiene conto delle richieste delle insegnanti per le biblioteche di classe. Evidenzio che tra le iniziativa di Brianzabiblioteche c’è l’ampliamento del deposito, garantisce al conservazione di opere a bassa circolazione o di particolare importanza. Il book sharing lo abbiamo presentato a novembre 2020, prevede l’installazione di una “little free library” al centro diurno anziani”.
Una risposta che non ha per nulla soddisfatto le aspettative di Cerqua: “Frasi da burocrate – ha replicato la capogruppo di Forza Italia -. Anch’io ho dato un’occhiata all’elenco di 130 pagine con tutti i titoli, ho trovato “Il piccolo principe” del 2015 o “Anna Karenina” del 2016. Certo che ci sono libri vecchi, ma non tutti. Non accuso il responsabile della biblioteca, che fa il suo lavoro: è limitata la vostra scelta politica sulle iniziative da porre in essere sul riutilizzo dei libri. Tiriamo le somme: a oggi ne avete buttati via 9mila e proposte non ne avete”.