LISSONE – Quasi 2 milioni di pasti servizi fra il 2017 e il 2021 ad una media giornaliera di 2.600 alunni e 200 insegnanti, con un forte incremento nell’utilizzo di prodotti biologici, locali e a chilometro zero. Un servizio giudicato gradevole (80%) o comunque accettabile (18%) dalla Commissione Mensa che per ben 136 volte ha effettuato ispezioni per verificare la qualità delle pietanze. Sono questi alcuni dei numeri relativi al servizio di mensa scolastica, uno dei servizi principali assicurati dal Settore Pubblica istruzione del Comune di Lissone ai circa 3.100 alunni che ne usufruiscono in media ogni anno dall’asilo nido sino alla scuola secondaria di primo grado.
Proprio ad inizio 2017 il Comune ha aderito al Tavolo Tecnico interistituzionale, istituito da Ats Brianza allo scopo di individuare un piano di lavoro per il monitoraggio e le conseguenti azioni correttive utili a ridurre lo spreco e lo scarto alimentare nelle mense scolastiche. Il menù è stato periodicamente variato, così da realizzare un compromesso tra il rispetto delle indicazioni nutrizionali, suggerite per garantire un ideale apporto alimentare agli alunni, e il gradimento da parte dell’utenza.
Con la gara d’appalto del servizio di ristorazione scolastica, svolta nell’estate 2018 e aggiudicata a Camst, sono state implementate considerevolmente le derrate biologiche richieste e il Comune risulta conseguentemente iscritto nell’elenco nazionale delle stazioni appaltanti che erogano mensa scolastica biologica (ricevendo anche i relativi contributi economici statali previsti dalla normativa).
Le derrate alimentari da produzione biologica impiegate sono numerose e hanno tutte tracciamento certificato all’origine: si tratta nel dettaglio di pane, farine, pasta di semola di grano duro, riso, pasta speciale con ripieno, gnocchi, orzo e altri cereali minori, legumi, merendine, biscotti e fette biscottate, carni bovine, prosciutto cotto, latte Uht, yogurt, mozzarella, crescenza, ricotta, uova, frutta e verdura fresche, verdura gelo, polpa e passate di pomodoro, olio extra-vergine d’oliva, aceto, pesto, miele, confetture di frutta, succhi di frutta, purea di frutta. Il pesce è a marchio Msc (Marine Stewardship Council – certificazione di pesca sostenibile). I prodotti locali provenienti da aziende del territorio di Monza Brianza sono pane, pizza, focaccia, mentre prodotti e ingredienti a Km 0 sono pasta di semola, riso, pasta ripiena, gnocchi, prodotti da forno, carni suine, bresaola, latte e formaggi, olio, pesto, sale, acqua, gelati.
I giudizi all’assaggio delle pietanze espressi dalla Commissione Mensa (nel periodo fra il 2017 e il 2021) sono stati particolarmente positivi per i primi piatti (81% gradevole, 17% accettabile, 2% non accettabile) e per i secondi piatti (82% gradevole, 16% accettabile, 2% non accettabile) e solo leggermente inferiore per i contorni (70% gradevole, 26% accettabile, 4% non accettabile). Alle ispezioni effettuate dalla Commissione Mensa, nei cinque anni si sono affiancate 265 ispezioni (con relative 459 analisi) a cura della Ditta competente per la certificazione del Controllo qualità.
“L’attenzione verso il servizio mensa, oltre che nei numeri, si manifesta nell’incremento del livello di qualità dei prodotti che forniamo quotidianamente alla popolazione scolastica – sottolinea il sindaco Concettina Monguzzi –. Va in questa direzione l’aumento delle derrate biologiche e a chilometro zero, oltre ad un’attenzione al processo di preparazione delle singole pietanze. Il monitoraggio si è concentrato sulla fase pre-servizio, ottenendo come riscontro un innalzamento del gradimento generale dei piatti”.
“Notevoli sono lo sforzo e l’attenzione che l’amministrazione comunale mette nel fornire un servizio così importante per i nostri alunni – afferma Renzo Perego, assessore con delega all’Istruzione – Il settore segue giorno per giorno tale attività con continui confronti con la ditta erogatrice, le scuole, i genitori e, anche e soprattutto, i diretti fruitori della mensa scolastica, i bambini e i ragazzi. La pandemia ci ha costretti ad intervenire in modo immediato per garantire in tutte le scuole una mensa in piena sicurezza. Il conseguente aumento della spesa è stato affrontato con senso di responsabilità e la dovuta premura, consapevoli che comunque si dovesse intervenire in modo urgente, ma ottimale per la salute dei nostri figli”.