Nel 2021 il Pil italiano è cresciuto del 6,6% rispetto all’anno precedente. Lo ha reso noto noto l’Istat, che sottolinea che “l’economia italiana ha registrato una crescita di intensità eccezionale per il forte recupero dell’attività produttiva, dopo un 2020 caratterizzato dagli effetti dell’emergenza sanitaria”. La stima preliminare diffusa lo scorso 31 gennaio indicava un +6,5%.
A trascinare la crescita è stata soprattutto la domanda interna, mentre quella estera e la variazione delle scorte hanno fornito contributi molto limitati. Dal lato dell’offerta di beni e servizi, il valore aggiunto è aumentato fortemente nelle attività manifatturiere, nelle costruzioni e in molti comparti del terziario, con un’espansione dell’input di lavoro e dei redditi.
Nel dettaglio, dal lato della domanda interna si registra in volume un incremento del 17% degli investimenti fissi lordi e del 4,1% dei consumi finali nazionali. Per quanto riguarda i flussi con l’estero, le esportazioni di beni e servizi sono salite del 13,3% e le importazioni del 14,5%.
Il valore aggiunto ha registrato aumenti in volume del 11,9% nell’industria in senso stretto, del 21,3% nelle costruzioni e del 4,5% nelle attività dei servizi.