GROSSETO – Denunciati 5 ragazzi, tutti minorenni, dai poliziotti del Compartimento Polizia Postale di Firenze e della Sezione di Grosseto; avevano preso di mira un loro coetaneo affetto da grave disabilità. Le indagini che hanno portato ai provvedimenti nascono dalla denuncia di una insegnante. A lei si era rivolta la mamma del ragazzo preoccupata ed amareggiata per aver scoperto sul gruppo whatsapp della classe, di cui facevano parte solo i compagni e il figlio, diversi messaggi dal tenore offensivo, discriminatorio, razzista e violento. Il giovane era in dad a causa di uno dei lunghi periodi di ospedalizzazione causati dalla sua disabilità. Gli specialisti della Postale hanno estrapolato la chat d’interesse, accertando e individuando i ragazzi responsabili delle condotte offensive e discriminatorie.
La Polizia Postale ricorda:
– La vigliaccheria sul web è molto grave perché dietro ad uno schermo si pensa di poter dire cose che nella realtà non si riuscirebbe mai a dire. Proprio per questo l’uso corretto delle parole in rete è fondamentale per crescere bene e nel rispetto della legalità e della dignità di tutti.
– Sul web ogni comportamento può essere tracciato, ricostruito e denunciato alla Polizia, se arreca danno a chi lo subisce.
– Al compimento dei 14 anni, i ragazzi diventano penalmente responsabili delle loro azioni sul web
– Gli insegnanti in quanto pubblici ufficiali, hanno l’obbligo di denunciare fatti penalmente rilevanti commessi o subiti dagli studenti. Diffamazioni, minacce e insulti in rete devono essere denunciati dalle vittime e quindi è importante informare le famiglie degli studenti su cosa sta succedendo e sul loro diritto di fare una segnalazione o sporgere denuncia.
“Se sei vittima di prepotenze in rete – è l’appello delle forze dell’ordine – non rimanere in silenzio: anche sul web ci sono regole, leggi e polizia in grado di ascoltarti, aiutarti, trovare le tracce e identificare i prepotenti”.