SEREGNO – “Altro che smart city, a essere sinceri pensando a Seregno si può parlare soltanto di slow city”. Ilaria Anna Cerqua, capogruppo di Forza Italia, nell’ultima seduta di Consiglio comunale ha manifestato tutto il suo disappunto e tutte le sue perplessità per quanto riguarda la capacità di innovare. Il dito, in particolare, puntato contro il tema delle colonnine di ricarica per le auto elettriche.
“Il project financing – ha dichiarato Cerqua – per rendere la nostra città sempre più moderna e sempre più smart, risale al 2017. Nel 2019 il Comune ha concordato variazioni progettuali con RetiPiù. A oggi devo dire che cinque colonnine per la ricarica delle auto elettriche sono ben poco. Mi tocca ricordare che il settore della mobilità elettrica sta cambiando rapidamente”.
La replica dell’amministrazione comunale è arrivata per bocca del vicesindaco Roberto Marini che ha la delega alla Smart City. “Quello in atto – ha affermato Marini – è un percorso progressivo. La tecnologia evolve rapidissimamente. Mentre parliamo dell’ultimo modello, sappiamo già che è diventato il penultimo. Abbiamo installato cinque colonnine, frutto di un contratto che si è sviluppato durante l’emergenza Covid. Cinque colonnine che prima non c’erano: il percorso non si esaurisce qui”.
La risposta, tuttavia, non è affatto piaciuta: “Il vicesindaco mi parla di evoluzione, intanto il Comune posa colonnine del 2017. Date una risposta alla mia interpellanza dopo tre mesi. Onestamente mi aspettavo una maggiore concretezza. Almeno pensavo di scoprire quello che state facendo e in che direzione state andando. Davvero deludente”.
Non è la prima volta che in città si parla delle colonnine di ricarica. Qualche mese fa lo avevano fatto gli utenti sui social network, sostenendo che è più facile e più economico utilizzarle a Milano in piazza San Babila.