DESIO – Grande interesse e sala piena lunedì sera, 11 aprile, all’incontro “Sanità lombarda: un fallimento lungo 20 anni”, organizzato negli spazi del Circolo Culturale Pro Desio. Un incontro pubblico organizzato dal Partito Democratico di Desio proprio con lo scopo di informare i cittadini desiani sulla situazione della sanità lombarda e coinvolgerli in una riflessione, in ottica costruttiva, per condividere proposte di risoluzione a tutte quelle criticità che, già presenti prima della pandemia, sono esplose in tutta la loro evidenza durante e dopo l’emergenza sanitaria e che toccano ciascuno di noi.
Così Angelo Paola, segretario del Pd di Desio: “Un sistema sanitario diverso, e migliore, è possibile! Non è normale avere una medicina territoriale così carente; come non è normale che nel pubblico bisogna aspettare mesi per una visita e invece pagando (per chi può permetterselo!) si ha accesso immediato alle cure. Non è normale! Lunedì sera, nel primo incontro di un percorso informativo sugli aspetti sociosanitari nella nostra regione abbiamo voluto analizzare le cause e le responsabilità sui più evidenti disagi della sanità lombarda: la carenza di medici di medicina generale e pediatri di famiglia, liste d’attesa infinite per esami e visite diagnostiche, pronto soccorso intasati…Possiamo davvero accettare questo modello di gestione della sanità pubblica impostato da quel centrodestra che da decenni governa ininterrottamente la nostra Regione?”
Pietro Bussolati, consigliere regionale PD, ha accompagnato i presenti in un excursus sulle riforme sanitarie lombarde e ha informato sugli studi effettuati e sulle proposte sul tavolo del consiglio regionale, tracciando il cammino per ricostruire quella medicina territoriale e di prossimità che negli ultimi 20 anni la guida regionale di centrodestra ha progressivamente smantellato.
Paola Buonvicino ex Assessore alle Politiche sociali del Comune di Desio e Presidente del Distretto sociosanitario Desio Monza, è entrata nel dettaglio delle contraddizioni della Riforma Moratti, delle richieste (ben 14 articoli su 30) di modifica da parte del Governo e sulle proposte correttive.
Il dottor Giovanni Casella, medico di medicina generale e gastroenterologo ospedaliero a Desio, che quotidianamente opera sul campo alle prese con le necessità dei pazienti e con una burocrazia che impedisce lo svolgimento adeguato della professione in risposta alle reali necessità che il territorio brianzolo e lombardo richiede, da testimone diretto ci ha esposto la storia dell’ospedale di Desio, da esempio di eccellenza al suo progressivo depauperamento a vantaggio di investimenti su strutture private, sia per personale sia per strumentazioni.
Cristian Belloli, infermiere di territorio, ha portato le testimonianze dei suoi pazienti ADA e terminali, lo stato di abbandono in cui vengono lasciati a causa della mancanza di coordinamento tra le realtà e gli enti che le devono assistere; ha denunciato la mancanza di programmazione e l’assenza di analisi del bisogno che genera carenze generalizzate sui diversi settori sociosanitari. Una delle sue proposte principali? L’integrazione tra infermiere di territorio e medico di base.
Denominatore comune delle riflessioni è la denuncia di un approccio approssimativo alla riforma della sanità lombarda previsto dalla Riforma Moratti-Fontana: la carenza dei medici di base, ad esempio, non può essere tamponata con l’aumento del numero dei pazienti in carico ai medici di medicina generale; la carenza di investimento sull’assistenza agli anziani non può essere ignorata; le case di comunità e gli ospedali di comunità devono possedere e fornire servizi reali secondo le esigenze emerse da indagini sul territorio, non è accettabile che divengano, di fatto, scatole vuote cui si cambia il nome grazie all’escamotage di inserire una decina di posti letto in più – nel primo caso – e introducendo medici di base nei centri polifunzionali nel maldestro tentativo di adeguarsi alle indicazioni del PNRR e ottenerne i fondi – punto rilevato chiaramente dai Ministeri nella Riforma Moratti; la mancanza di ascolto e coinvolgimento dei territori – a partire dalla base e non considerando solo i vertici – per fare una programmazione e stabilire efficaci strategie di intervento. Molti sono stati gli esempi concreti in riferimento proprio alla città di Desio, disservizi, inadeguatezza e criticità sotto gli occhi di tutti.
“Abbiamo registrato con piacere il grande interesse suscitato dal tema della serata e la presenza di un pubblico variegato – spiegano gli organizzatori -, a testimonianza di quanto sosteniamo da sempre: quello della nostra sanità è un tema trasversale che merita l’attenzione e la collaborazione di tutti i cittadini e di tutti gli schieramenti politici per poter arrivare ad avere un sistema sanitario lombardo che risponda efficacemente alle richieste specifiche del nostro territorio. Appuntamento al 24 maggio per un nuovo incontro con professionisti ed esperti che ci aiuteranno nella disamina delle proposte possibili per una sanità lombarda efficiente, valida e rispondente ai bisogni specifici della realtà brianzola, lombarda e quindi desiana”.