Nel primo trimestre del 2022 le immatricolazioni di nuove autovetture nel mercato europeo sono state 2.753.256, in calo del 10,6% rispetto ai primi tre mesi dell’anno precedente. Delle 330.000 auto “perse”, ben 110.000 dipendono dal mercato italiano. Il nostro Paese, complice la prolungata attesa degli incentivi, ha registrato infatti la peggiore performance fra tutti i trenta Paesi europei con un calo del 24,4%, e la seconda peggiore fra i cinque mercati più grandi nel mese di marzo con un -29,7% rispetto ad una media di -18,1% per gli altri quattro Paesi.
Incentivi troppo lenti, si diceva. Unrae-Confcommercio ribadisce il suo apprezzamento per l’emanazione del Dpcm con il piano triennale, a lungo invocato dal mercato, ma in attesa dell’entrata in vigore del provvedimento e del via libera alla prenotazione online degli incentivi, segnala alcuni aspetti importanti a suo parere trascurati.
Il direttore generale, Andrea Cardinali, sottolinea in particolare:
– il mancato prolungamento da 180 a 300 giorni dei termini per l’immatricolazione delle auto incentivate;
– la riduzione del limite di prezzo per usufruire degli incentivi che colpisce le auto elettriche;
– l’esclusione di aziende e società di noleggio dai beneficiari.
“Sono tutti aspetti – evidenzia cardinali – che riducono l’efficacia del decreto sia nell’ottica di accelerazione del processo di transizione energetica del parco circolante, sia come sostegno al settore automotive, ormai al terzo anno di una gravissima crisi”.
Sul fronte della transizione energetica, infine, Unrae chiede al Governo “un piano di sviluppo delle colonnine di ricarica dei veicoli elettrici, non solo pubbliche, prevedendo detrazioni fiscali e più celeri processi burocratici di autorizzazione che ne accelerino l’installazione anche da parte dei privati, sia singoli consumatori che condomìni o imprese”.