ROMA – I Carabinieri del Comando Provinciale di Roma hanno eseguito una serie di controlli nelle zone del centro storico e nelle periferie, volti a contrastare ogni forma di degrado e di illegalità. Identificate oltre 440 persone e eseguite verifiche presso numerose attività commerciali.
I Carabinieri della Compagnia Roma Trastevere, unitamente ai colleghi del Gruppo di Roma, nello storico quartiere hanno denunciato a piede libero un 20enne e un 16enne, entrambi con precedenti, che dopo essere stati fermati per un controllo mentre si aggiravano con fare sospetto in via della Cisterna, sono stati trovati in possesso rispettivamente di un coltello e di un punteruolo.
Un giovane è stato segnalato alla Prefettura di Roma perché trovato in possesso di alcuni grammi di marijuana e altre 5 persone sono state sanzionate per il consumo di bevande alcoliche da asporto oltre l’orario consentito.
A San Lorenzo, i Carabinieri della Compagnia Roma Piazza Dante, con il supporto dei colleghi del Gruppo di Roma, della Compagnia Speciale e del 5° Reggimento “Emilia Romagna”, hanno sanzionato i titolari di 3 attività commerciali poiché sorpresi a lavorare, impegnati nella vendita di prodotti, privi dei previsti dispositivi di protezione individuale. Elevate multe per 7.000 euro con contestuale chiusura delle attività per 3 giorni.
I Carabinieri della Stazione Roma Aventino, unitamente a personale dei Nas di Roma, hanno eseguito capillari verifiche presso i locali in zona Testaccio. Il titolare di un caffè-ristorante è stato sanzionato, per 1.000 euro, per carenze igienico sanitarie.
Sanzionati anche i proprietari di un’associazione culturale e un ristorante dove sono state riscontrate carenze strutturali. I Carabinieri hanno avanzato segnalazione all’Asl Roma1 per eventuale ulteriore provvedimento di chiusura delle attività.
Infine, i Carabinieri della Stazione Roma Piazza Farnese, con l’assistenza dei colleghi del Nucleo Ispettorato Lavoro di Roma, hanno sanzionato, per complessivi 5.920 euro, il gestore di una gelateria della zona dove è stata accertata la scarsa pulizia degli ambienti, l’assenza della cartellonistica sulle norme anti-Covid19, la mancanza dei previsti dispenser sanificatori e l’ostruzione dell’uscita di sicurezza.