Approvate anche in Senato le nuove modifiche per il decreto “Contrasto agli effetti economici e umanitari della crisi ucraina”, anche detto “Ucraina bis” o “taglia prezzi”, il provvedimento da 4,4 miliardi di dotazione finanziaria approvato dal Consiglio dei ministri con l’obiettivo di difendere il potere di acquisto delle famiglie e il tessuto imprenditoriale, soprattutto quello più esposto con le nazioni in guerra. Gran parte delle risorse arriva con una tassazione del 10% sugli extraprofitti delle società energetiche.
Le principali misure del provvedimento sono:
– taglio di 25 centesimi delle accise sui carburanti fino all’8 luglio;
– bonus sociale allargato a 5,2 milioni di famiglie, che pagheranno luce e gas come l’estate scorsa;
– bollette a rate e crediti d’imposta per le imprese;
– golden power rafforzato.
Le novità più recenti arrivano dall’ok delle commissioni Finanze e Industria del Senato a una serie di emendamenti, tra cui spiccano tra cui l’estensione del potere di golden power del Governo al settore idroelettrico, e una nuova stretta sui bonus edilizi: dal primo luglio del prossimo anno per beneficiare dei bonus edilizi per lavori, bisognerà rivolgersi ad imprese che hanno la certificazione SOA, fino ad oggi necessaria solo per le aziende che intendevano partecipare ad appalti pubblici.. Sul fronte del caro-energia, oltre alla proroga del taglio delle accise, viene estesa fino alla fine di giugno la rateizzazione delle bollette di energia elettrica e di gas naturale per le famiglie, e viene alzato il tetto Isee per accedere al bonus sociale. Per bar e ristoranti viene prorogata al 30 settembre la possibilità di mantenere i dehors, pagando ma senza richiedere nuove autorizzazioni.
“È importante l’introduzione di crediti d’imposta fruibili anche da parte delle imprese che non rientrano nelle consuete definizioni di imprese ‘energivore’ e ‘gasivore’. Occorre infatti contrastare le pesantissime conseguenze della crisi energetica a carico dell’intero sistema produttivo”, ma occorre “un rafforzamento della misura in termini tanto di percentuale di ristoro e di durata, quanto di una sua più ampia accessibilità”. Così Confcommercio sulla parte del decreto contenente le misure per contrastare i rincari dell’energia elettrica, mentre sulla riduzione delle accise la Confederazione sottolinea che l’intervento “andrebbe reso più incisivo e più duraturo in ragione sia degli straordinari rincari dei prezzi industriali dei carburanti, sia dell’eccessivo onere strutturale del prelievo fiscale su tali prodotti. Si conferma, dunque, la necessità di una riforma organica della fiscalità energetica e degli oneri generali di sistema”.
Importante, poi, “l’attenzione rivolta al mondo dell’autotrasporto. Occorre ora che prosegua il confronto con il Governo sul ruolo determinante del sistema logistico e dei trasporti per la competitività del Paese”. Quanto infine alla parte dedicata al turismo, “bene l’applicazione anche alle imprese della disposizione che, per situazioni di particolare difficoltà economica, consente, in caso di esaurimento dei limiti di durata dei trattamenti di integrazione salariale, di fare ricorso a ulteriori 26 settimane di ammortizzatore ordinario fino al 31 dicembre 2022”, ma le risorse stanziate a tal fine “andranno decisamente e tempestivamente adeguate, così come quelle destinate al credito d’imposta Imu per estenderne la sfera di applicazione alle componenti del turismo attualmente non previste e ai casi di riduzione del fatturato, pur sempre significativa, del trenta per cento e oltre”.