MONZA – Non uno, bensì due: arrivano brutte notizie dell’ospedale San Gerardo relativamente ai pazienti in cura per la polmonite da legionella che, in questi giorni, ha creato allarme tra la bassa bresciana e il mantovano, registrando centinaia di casi e tanta paura. Sono due adesso le persone di cui si sta occupando la struttura sanitaria brianzola.
Per quanto riguarda il ventinovenne residente a Roè Volciano (Bs) non ci sono novità. E, forse, è a una notizia da accogliere in modo positivo. Di fatto le sue condizioni sono assolutamente invariate rispetto a ieri.
A lui, però, si è aggiunto un uomo di 43 anni residente nel mantovano. Portatore di fibrillazione atriale cronica e già in trattamento con farmaci antiaritmici e anticoagulanti, si era recato in ospedale a Castiglione dello Stiviere dopo 3 giorni di tosse continua, febbre, diarrea. Subito ricoverato, era iniziato il trattamento antibiotico adeguato per polmonite da legionella confermata dalle indagini di laboratorio.
Tuttavia le cure dei medici non si sono rivelate sufficienti. Visto il peggioramento delle condizioni cliniche, il 7 settembre è stato trasferito nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Mantova. Qui, dopo un tentativo di ventilazione non invasiva, è stato intubato e sottoposto a ventilazione controllata con strategia ventilatoria protettiva.
Anche questo trattamento, purtroppo, non ha prodotto alcun risultato positivo. Peggiorata la situazione respiratoria, quella renale e quella cardiaca (ha subito anche un preve periodo di arresto cardiaco), l’11 settembre l’ospedale “Carlo Poma” di Mantova si è messo in contatto con il San Gerardo per organizzare il trasferimento dopo connessione a Ecmo. Il paziente necessita inoltre di trattamento dialitico continuo e di supporto con amine vasoattive per sostenere la funzione cardiocircolatoria
Le condizioni si sono attualmente stabilizzate, ma il paziente resta ricoverato in prognosi riservata.