Per i trasporti il 2022 è sicuramente un anno di ripartenza: l’Osservatorio congiunturale dei Trasporti dell’Ufficio Studi di Confcommercio, stima, rispetto al 2021, una crescita del traffico passeggeri del 7%, mentre si stabilizza quello delle merci (+1,5%), segnando un pieno recupero dei livelli pre-crisi. Il trasporto merci continua a crescere per la ferrovia, pur partendo da livelli esigui, con una quota modale di circa il 5%, mentre per quanto riguarda i passeggeri questo segmento è ancora lontano dal pieno recupero, cosa che sta avvenendo anche nel settore aereo. La ripresa del turismo è invece ben visibile sul fronte del mare, con un aumento dei passeggeri del 52,5%, leggermente sotto ai livelli pre-pandemia.
Le stime dell’Ufficio Studi vedono però più ombre che luci, con un rallentamento, a partire da giugno e fino a fine 2022, che si riflette soprattutto nel trasporto merci e, in minor misura, in quello passeggeri. Pesano la riduzione degli occupati (-50mila a maggio), il crollo della fiducia delle famiglie, la congiuntura internazionale e i costi dell’energia. A un primo semestre del Pil italiano in crescita del 5%, corrisponderebbe una seconda parte dell’anno con variazione tendenziale attorno all’1%, con conseguenze negative così come le aspettative degli autotrasportatori: le molte incognite producono un sentiment di preoccupazione.
“Oggi più che di fantasia creativa abbiamo bisogno di una politica dei trasporti e della logistica concreta – sottolinea Paolo Uggè, responsabile dell’area Trasporti di Confcommercio – Ipotesi di Piani non realizzabili a breve, che si stanno definendo in modo punitivo a livello europeo per il mondo del trasporto marittimo e terrestre, rischiano di produrre ulteriori peggioramenti sul piano dei trasporti e su quello economico”.