BERGAMO – Per un errore di catalogazione per 250 di quella lettera si erano perse le tracce. Poi, grazie a uno ricercatore universitario di Bergamo, la lettera “eretica” di Galileo Galilei è stata trovata.
Una casualità quella che ha portato il giovane Salvatore Ricciardo a scoprire quel documento datato 1613 in cui Galileo metteva in discussione la dottrina della chiesa affermando e spiegando come non fosse il sole a orbitare attorno alla terra ma viceversa. Ricciardo era stato inviato e guidato da Franco Giudice, docente di Storia delle rivoluzioni scientifiche, e aiutato nella ricerca da Michele Camerota dell’Università di Cagliari. Il ritrovamento è avvenuto per caso mentre il ricercatore bergamasco faceva ricerche sul catalogo on line.
Quella lettera è rimasta nascosta per 250 anni tra gli scaffali della Royal Society, prima di essere scoperta dallo studente bergamasco. In quella lettera, che aveva portato poi Galileo Galilei ad essere accusato di eresia, lo scienziato italiano sottolineava la grande distanza che c’era tra la scienza e la teologia. Nella lettera indirizzata al matematico Benedetto Castelli Galileo difendeva le sue convinzioni.
La lettera è stata trovata il 2 agosto, ma solo ieri la rivista Nature ha convalidato l’autenticità dello scritto che per secoli si era considerato perduto.