MONZA – “L’unica cosa importante quando ce ne andremo saranno le tracce di amore che avremo lasciato. Tu Carla ne hai lasciato molte nei nostri cuori: riposa in pace”. Così Enrica Colzani, presidente provinciale dell’Aido di Monza e Brianza ricorda e saluta Carla Baccanti storica volontaria dell’Associazione italiana donatori d’organi morta nei giorni scorsi a Monza.
Un volto noto e amato quello della prof. Baccanti, anche al di fuori dell’ambiente del volontariato: per decenni insegnante di educazione artistica prima a Vimercate poi nelle sua Monza alla scuola media Ardigò, andata in pensione ha deciso comunque di rimanere tra i ragazzi avvicinandosi all’Aido e inaugurando l’attività di divulgazione nelle scuole.
Quella sua capacità di stare in mezzo ai giovani, di parlare ai giovani e soprattutto di farsi ascoltare è stata subito accolta a braccia aperte dell’Aido di Monza e Brianza che ha affidato alla professoressa il compito di parlare ai ragazzi di un tema tanto delicato quale quello della donazione di organi.
“Era il lontano 1990 il gruppo Aido di Monza era presente come ogni anno alla Fiera di Monza – ricorda Enrica Colzani – una signora si avvicina alla nostra postazione e ci dà la sua disponibilità per diffondere il nostro messaggio associativo. Questo è stato l’inizio dell’attività di Carla con la nostra associazione e questo è stato l’inizio di quel lungo cammino che si è interrotto oggi per il suo ultimo viaggio verso il Paradiso. E’ stata presidente del Gruppo di Monza, vice presidente provinciale per due mandati ma soprattutto è stata il motore di tutta la nostra attività nella scuole”.
Da una vita spezzata un’altra può sorgere: è questo il messaggio che per tanti anni Carla Baccanti e la commissione scuola dell’Aido (formata da 15 volontari coordinati dalla prof) hanno divulgato e continuano a divulgare nelle scuole del territorio: utilizzando un linguaggio diverso a seconda dell’età degli studenti, facendo riflettere migliaia di ragazzi che quella prof. la ascoltavano con attenzione, ponevano domande e qualche volta, a lezione finita, si avvicinavano per ringraziarla o chiedere ulteriori informazioni.
“L’inizio naturalmente non è stato facile perché oltre 20 anni fa si parlava pochissimo di prelievi e di trapianti e pochissimi erano gli ospedali che già effettuavano trapianti di cornea – aggiunge Colzani – Carla era una donna poliedrica, amante della cultura, della musica, e soprattutto del rapporto con la gente, era dovunque la spingesse la sua voglia di conoscenza e d’impegno sociale con una tenacia e determinazione non comuni con cui ha raggiunto gli obbiettivi che si prefiggeva. Sempre presente alle più importanti manifestazioni dell’associazione, della quale è sempre stata un’attiva propagandista, modesta, disponibile e appassionata è stata una delle colonne nella divulgazione della Cultura della Donazione in Brianza, come dicevamo soprattutto nella scuola”.
1 Comment
“Tracce di amore…”. Bella frase! Concordo Enrica. Un saluto da Pino Stramaglia.