Dopo il calo di agosto, a settembre torna a crescere il numero di occupati e disoccupati, mentre diminuiscono gli inattivi. È la “fotografia” del mercato del lavoro scattata dall’Istat nelle stime preliminari, in cui spicca un tasso di disoccupazione che rimane stabile al 7,9%, un tasso di occupazione in risalita dello 0,2% a quota 60,2% e un tasso di inattività che scende al 34,6% (-0,2 punti). Cominciando da quest’ultimo, nell’ultimo mese estivo ci sono stati 46 mila occupati in più rispetto al mese precedente e 316mila in più su base annua. Ad aumentare sono soprattutto i dipendenti permanenti (+200mila in un anno), mentre diminuiscono dipendenti a termine e autonomi.
Passando alla disoccupazione, i fatti principali sono l’aumento del numero di persone in cerca di lavoro (+0,4% rispetto ad agosto) e del tasso di disoccupazione giovanile che sale al 23,7% (+1,6 punti). Confrontando il terzo trimestre 2022 con quello precedente, il numero di occupati cala di 22mila unità (-0,1%). Scende anche il numero di persone in cerca di lavoro (-2,4%), mentre aumenta al contrario quello degli inattivi (+0,3%).
“A settembre, coerentemente con un quadro economico che evidenzia ancora segnali di vivacità, l’occupazione è tornata a crescere dopo un bimestre negativo. L’incremento degli occupati si è associato ad un marginale aumento dei disoccupati, il primo da novembre dello scorso anno. Permangono le difficoltà del lavoro indipendente, all’interno del quale gli occupati scontano una perdita di 173mila unità rispetto a febbraio 2020, mentre il saldo è positivo per i lavoratori dipendenti, sia a termine sia permanenti”. Questo il commento dell’Ufficio Studi di Confcommercio, che considera positiva “la crescita della produttività del lavoro nei primi nove mesi dell’anno in corso: se il Pil è cresciuto del 4,6% tendenziale, gli occupati aumentano del 2,6%, con un guadagno di prodotto pro capite. In negativo va invece letta la mancanza di crescita, anche per cause demografiche, delle forze di lavoro nel complesso, che da circa un anno oscillano attorno a valori poco superiori ai 25 milioni di unità”.