SEREGNO – Là dove nascevano i bambini ora nascono le nuove imprese, idee, start up e innovazione. Destino finalmente segnato per la ex Clinica Santa Maria di via Settembrini: nella mattinata di ieri il sindaco Alberto Rossi ha dato ufficialmente il via all’intervento di demolizione. Entro tre anni il quartiere cambierà volto per diventare uno dei poli più attrattivi dell’intera Brianza.
Erano tanti i presenti al via ufficiale della demolizione del fabbricato. Circa 300 le persone che hanno voluto assistere a questo momento che ormai appartiene alla storia locale. Persone nate proprio nella Clinica Santa Maria, cittadini desiderosi di scoprire la sorte di quella che è a tutt’oggi è una delle aree più degradate di Seregno, ma anche semplice curiosi attirati dalla folla.
L’amministrazione comunale ha voluto sintetizzare tutto in uno slogan: “Il nuovo inizio”. “E’ un luogo che si riprende la scena – ha commentato il sindaco Alberto Rossi – siamo arrivati a un punto che neanche noi avremmo mai immaginato. Nel 2018, quando c’era da preparare il programma elettorale, avevamo volutamente escluso il tema della Clinica Santa Maria, ritenendo che ogni parola spesa sarebbe stata una promessa da marinaio. Invece siamo qui per l’abbattimento e il meglio deve ancora venire”.
Nei progetti dell’amministrazione comunale un’idea di continuità per l’area. Non tanto dal punto di vista della destinazione dello scopo, quando per un’idea di isolato che guarda al futuro. La Clinica Santa Maria era una struttura sanitaria all’avanguardia. Prima tra tutte ad avere camere con soli due posti letto e bagno privato, è stata attiva per una ventina d’anni. Poi la chiusura improvvisa negli anni ’70, l’abbandono e l’acquisto dell’intera proprietà da parte dell’Inps nel 1992 per farne un centro direzionale nel nord Milano. Acquisto perfezionato, ma progetto mai realizzato. La struttura, intanto, anno dopo anno si è distinta sempre più per il degrado, per la sua pericolosità (con calcinacci che cadevano in strada), finché l’amministrazione comunale si è seduta al tavolo a Roma con la direzione dell’Inps per rilevare la proprietà. Perizia di stima eseguita dall’Agenzia delle Entrate, poi la firma definitiva.
“Quando sono entrato qui per la prima volta – ha raccontato Rossi – ci ho messo un’ora e un quarto per arrivare dal cancello alla chiesetta, tante erano le erbacce, la giungla, il degrado. Ora l’area esterna sarà restituita alla collettività: ci saranno una piazza, un bel giardino. L’immobile, invece, grazie alla collaborazione con Arexpo, sarà destinato a due attività. La prima è quella più strettamente formativa: qui troverà spazio l’Its che abbiamo aperto con la Fondazione Rizzoli e che ora è ospitato ai Vignoli. Adesso sono tre classi, diventeranno dodici. Seregno inizia a essere un polo di attrazione per chi vuole perfezionarsi dopo la maturità. La seconda attività che si svolgerà in questi spazi, invece, è quella delle start up, quella dell’incubatore di idee, dell’acceleratore di idee, di innovazione. Non sorgerà tutto nel giro di poco tempo, questo è sicuro, ma la strada è tracciata. Da contratto, comunque, tutto dev’essere concluso nel giro di 3 anni. Anche questa, per un ente pubblico, è una bella sfida e un segno di capacità”.
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