SEREGNO – “Ha senso che una persona malata, con una moglie che ha una invalidità riconosciuta all’85 per cento, venga sbattuta in mezzo alla strada? Voglio una risposta sincera: secondo voi è possibile?”. E’ la domanda che pone Teresio Casati, uno degli inquilini delle case comunali di via Hugo. Complesso residenziale di cui si è già parlato ampiamente, anche a livello nazionale, visto che gli stessi residenti negli anni si sono rivolti anche alla popolare trasmissione televisiva “Le Iene” pur di far sentire la loro voce e di documentare la situazione di degrado in cui vivono. Ai limiti della salubrità, considerate le infiltrazioni e le muffe. Un disagio incontestabile, tanto che la stessa amministrazione comunale già nel 2020 aveva annunciato l’intenzione di intervenire in modo radicale, evitando le piccole manutenzioni che non avevano dato alcun risultato. La previsione di spesa era di 1,7 milioni diventati poi 2,3 milioni secondo il progetto approvato dalla Giunta comunale. Una beffa, tenendo conto che le case comunali erano state progettate dall’archistar Stefano Boeri nell’elegante quartiere del Consonno e che sono anche di recente edificazione.
A distanza di nove mese dall’approvazione del progetto di riqualificazione dell’immobile e dei diciotto appartamenti, però, ci sono alcuni sviluppi: i 18 appartamenti sono ormai quasi vuoti. Dal mese di giugno, lentamente ma in modo costante, l’amministrazione comunale ha provveduto a spostare altrove i residenti in modo da poter eseguire i lavori necessari.
“Siamo rimasti qui in pochissimi nuclei – racconta Casati -. Dal Comune, però, nessuna novità. Anzi, pare che l’intenzione sia quella di lasciarci in strada. Più volte abbiamo cercato di approfondire la questione, ma ci è stato detto che dobbiamo rivolgerci al mercato privato. Noi, ovviamente, non ce lo possiamo permettere. Può essere che ci viene riservato questo trattamento perché avevamo promosso una causa in tribunale contro il Comune?”.
A Casati il dubbio resta. Anche perché, a tutt’oggi, ritiene che l’assegnazione degli alloggi sia avvenuta con disparità di trattamento. “Per esempio – racconta – non posso non notare che hanno già avuto una sistemazione, anche molto bella, alcuni nuclei che erano in una situazione di morosità importante con il Comune. Il nostro debito, invece, era di entità inferiore ma avevamo anche iniziato un piano di rientro. Insomma, perché per noi c’è un trattamento diverso?”.
Il seregnese non è pentito di aver fatto causa al Comune: “Qui ho vissuto per tanti anni, subendo danni materiali e anche conseguenze per la mia salute. Ho vissuto con infiltrazioni, muffe, scarso riscaldamento e malfunzionamento di ogni impianto. Era giusto cercare di ottenere un riconoscimento per i patimenti subiti”.
Casati accetta la sconfitta in sede giudiziaria, ma ritiene di essere vittima di discriminazione da parte del Comune. “Direi che possiamo definirla tale – afferma – visto la chiusura del Comune. Ora, però, mi piacerebbe sapere che intenzioni hanno in municipio, come intendono trattare me e mia moglie. E’ chiaro che non possiamo permetterci un’altra sistemazione rivolgendoci al mercato privato. Dopo avere subito disagi per anni, per colpe non nostre, per il sindaco Alberto Rossi dobbiamo ora finire sotto i ponti?”
Seregno, prezzi rivisti: sistemare le case di via Hugo costa 350 mila euro in più
Dicembre 22, 2022