SEREGNO – E’ un tema che ha fatto discutere davvero per anni e che, ancora oggi, continua a dividere. La questione di piazza Risorgimento è più di una ferita. E’ una cicatrice. Le liste che formano la maggioranza di governo cittadino hanno diffuso un comunicato alla stampa per ribadire la bontà della scelta di arrivare a una transazione con l’impresa:
Una ferita importante nella storia della nostra Città è finalmente stata sanata. La scelta dell’amministrazione Rossi di chiudere il contenzioso relativo all’area di Piazza Risorgimento segna la parola fine per una storia che, tra costi lievitati, spese legali e interessi, aveva limitato strutturalmente le capacità di investimento del Comune di Seregno negli anni passati, con costi multimilionari per i cittadini seregnesi
Infatti, la duplice scelta politica della variazione di progetto in corso d’opera prima e di revoca dell’incarico all’azienda responsabile dei lavori poi, ha portato all’esplosione dei costi del rifacimento della Piazza, portando a 18 milioni di euro la spesa. Questo a fronte della realizzazione di un parcheggio con un piano -2 poco idoneo all’accesso dei veicoli grandi, e un Auditorium di 382 posti privo di un impianto audio permanente e non ancora utilizzabile essendo interessato da gravi problemi di infiltrazione d’acqua che stanno richiedendo ulteriori esborsi. Il costo di ogni posto auto e di ogni postazione in Auditorium assume un valore spropositato rispetto a qualsiasi comparazione di strutture analoghe.
Chiaramente, la condizione attuale non risolve peraltro la situazione che il progetto iniziale mirava a sanare, ossia quella di avere gli uffici comunali sparsi su 5 sedi diverse, con le complessità di coordinamento e gestione, e i costi, che ne derivano.
A questo si aggiunge il mancato investimento in infrastrutture e servizi che ha caratterizzato Seregno, specie dal 2010 al 2016, testimoniato dai pubblici bilanci: da una parte, gli investimenti venivano tutti risucchiati dall’eterno cantiere, dall’altra, il contenzioso legale portava.0, tra accantonamenti per rischi e spese legali, e costi degli avvocati, a limitare fortemente le capacità di spesa del Comune di Seregno.
Sosteniamo con forza la scelta dell’amministrazione Rossi di chiudere il contenzioso, che pone fine al consumo di risorse pubbliche tra spese legali e interessi subìto in questi anni, evitando di esporre il Comune a un ricorso in Cassazione dall’esito molto incerto, e all’ulteriore dilatazione delle spese che ne sarebbe derivato. Inoltre, questa decisione ha l’importante effetto positivo di rendere disponibili 2.8 milioni di euro di risorse immobilizzate, tra fondo rischi e spese legali. L’amministrazione ha chiuso una ferita aperta da anni nella nostra città, terminando l’esborso smodato di risorse pubbliche e recuperando, in un contesto congiunturale non semplice, importanti risorse per futuri investimenti a Seregno.
C’è chi causa i problemi e chi li risolve. E per questa risoluzione non possiamo che esternare il nostro plauso all’amministrazione comunale.
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