MONZA – Il 25 novembre ricorre la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite con risoluzione n. 54/135 del 17/12/1999. Come ogni anno, sono molte le iniziative organizzate sul nostro territorio, importanti per la sensibilizzazione pubblica sulla tematica e per quest’anno la Provincia di Monza e della Brianza ha voluto portare il proprio contributo promuovendo alcune attività al fine di tenere alta l’attenzione verso un fenomeno che purtroppo non tende a diminuire.
“La violenza contro le donne è un tema che riguarda tutte e tutti noi, e si può combattere costruendo una cultura dell’uguaglianza e del rispetto. Proprio attraverso l’incontro, la condivisione e l’approfondimento di tematiche tanto importanti, che la Giornata trova il suo senso più autentico. Trasmettere e costruire relazioni che rifiutino odio e violenze sono tra l’altro un obbligo a cui le istituzioni non possono sottrarsi”, dichiara il Presidente Luca Santambrogio.
“E’ necessario e doveroso contrastare la violenza contro le donne perché è la più penetrante, inascoltata e sottovalutata violazione dei diritti umani. Solo quando si riuscirà a far pensare, a tutti, che la sopraffazione sulle donne lede la dignità umana e non è un modo ordinario di rapporto tra i sessi, forse potremmo dire di vivere in una democrazia compiuta” commenta la Consigliera delegata alle pari opportunità e controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale, Marina Romanò.
Il 22 novembre, presso la Sala Verde – Auditorium “Egidio Ghezzi” della Provincia di Monza e della Brianza, il Comando Provinciale dei Carabinieri di Monza, d’intesa con il Coordinatore Provinciale dell’A.N.C., propone ai Comuni del territorio la realizzazione di una campagna di comunicazione per sensibilizzare sul tema, dal titolo “Non sei sola – Possiamo Aiutarti”, con invito esteso a tutti i Sindaci della provincia e alle Associazioni di settore, trasmesso anche online.
In caso di violenze, abusi o stalking è sempre possibile contattare gratuitamente da qualsiasi dispositivo telefonico il numero antiviolenza 1522 o il numero nazionale per le emergenze 112, oppure scaricando le due App 1522 e 112 che permettono di chattare in sicurezza con un’operatrice o per parlare con le forze dell’ordine, anche senza telefonare, in modo silenzioso e riservato.
Nella giornata di venerdì 25, invece, sempre presso la sede istituzionale della Provincia MB, i lavoratori e le lavoratrici che prestano servizio presso il polo istituzionale, verranno coinvolti in un incontro, aperto anche al pubblico, ma solo online, con gli agenti della Polizia Provinciale che forniranno consigli utili alle donne per affrontare situazioni di violenza domestica, informazioni sulla legislazione vigente, l’iter del procedimento penale, dalla denuncia alla condanna e la tutela della parte offesa, e nozioni di legittima difesa e sul porto e l’uso dello spray antiaggressione.
Una panchina di colore rosso (rosso come il colore del sangue, a simboleggiare il posto occupato da una donna che non purtroppo non c’è più, portata via dalla violenza) accoglierà e sarà la seduta dei relatori che interverranno durante la giornata. La stessa verrà poi posizionata nel giardino esterno del polo istituzionale, in prossimità della fermata dell’autobus.
Pubblicazioni e libri a tema, oltre ad un “reading corner”, saranno disponibili alla consultazione e al prestito, grazie alla collaborazione di Brianzabiblioteche, nell’atrio di ingresso del polo istituzionale, dal 22 novembre al 2 dicembre.
“La violenza di genere – conclude Alessandra Ghezzi, consigliere di Parità della Provincia di Monza e Brianza – è fatta di tante forme trasversali, più o meno visibili e subdole che ogni giorno logorano e consumano l’anima e il cuore di tutte le donne che ne sono vittime. La prevenzione della violenza contro le donne si realizza proponendo esempi di relazioni rispettose tra uomo e donna, insegnando loro il rispetto dell’uguaglianza di genere e cioè che donne e uomini meritano le stesse opportunità e lo stesso trattamento in tutti i contesti della vita, lavorativa e non. La liberazione delle donne passa necessariamente anche attraverso l’occupazione femminile che aiuta a partire da sé stesse, acquisire consapevolezza, autonomia economica e il potere di scegliere”.