SEVESO – “Una vecchia sedia, verniciata in malo modo, da un lato solo e con una bomboletta arancione. Dei fogli appiccicati per nascondere la pessima verniciatura e la vernice colata. Questo è ciò che l’amministrazione guidata dal sindaco Alessia Borroni è riuscita a costituire in un anno di tempo per sensibilizzare i cittadini riguardo al tema della violenza contro le donne”. E’ davvero incredulo Pietro Aceti, consigliere comunale della “Lista Civica Butti” per l’iniziativa del Comune, che giudica del tutto inadeguata.
Proprio lui, il 29 novembre 2021, aveva presentato una mozione per chiedere l’istituzione permanente del posto occupato, un seggio vuoto che simboleggiasse, nel luogo delle scelte della città, la voce di una donna che non c’è più, la presenza di chi non deve essere dimenticato. “Fratelli d’Italia – racconta Aceti -con l’avvallo dell’amministrazione Borroni, non accettò la proposta e decise che il posto occupato fosse da istituire una volta all’anno, solo nel mese di novembre, e che fosse arancione e non rosso come la totalità dei seggi disseminati in tutta Italia”.
Dopo, durante il Consiglio comunale del 30 novembre, per Aceti una brutta sorpresa: “L’amministrazione comunale – racconta Aceti – ha presentato un seggio a dir poco arrabattato e non rispettoso del grande simbolo che è chiamato a rappresentare. Si tratta di una vecchia sedia, verniciata in malo modo, da un lato solo e con una bomboletta arancione. Dei fogli appiccicati per nascondere la pessima verniciatura e la vernice colata. Questo è ciò che l’amministrazione Borroni è riuscita a costituire in un anno di tempo. Questo avrebbe dovuto essere un simbolo anzitutto di rispetto verso chi non c è più: questo seggio è rispettoso?”.
Aceti, sperando che nel prossimo anno l’amministrazione comunale riesca a fare di meglio (“Non è difficile”, commenta), ricorda che la sua proposta avanzata un anno fa era anche quella di devolvere il gettone di presenza di tutti i consiglieri comunali a una associazione che lavorasse nel tema del contrasto della violenza sulle donne. “Non si capisce la scelta dell’amministrazione comunale – conclude Aceti – che ha preferito devolvere i gettoni al Fondo Solidale di Seveso invece che alla Rete Artemide”.