Quasi un milione di bambini scarta in anticipo i regali delle feste che però al posto di Babbo Natale sono stati portati da Santa Lucia, secondo una tradizione fortemente radicata in alcuni territori da Verona a Brescia, da Cremona a Vicenza fino a Bergamo. E’ quanto stima la Coldiretti nel sottolineare che il tradizionale appuntamento con la Santa nata a Siracusa è festeggiato con l’acquisto di regali e leccornie per i più piccoli ma anche in Sicilia con la preparazione dei tradizionali arancini.
Secondo tradizione nella notte del 12 dicembre arriva nelle case la Santa protettrice della vista a bordo di un asinello volante carico di doni che – sottolinea la Coldiretti – i bambini attendono la mattina, dopo essere andati a dormire presto nel timore che la Santa li trovi ancora svegli. Si lascia un piatto sul tavolo con del cibo (fieno, latte, carote) con cui ristorare sia lei che l’asinello prima di andare a dormire ed in cambio la Santa fa trovare giocattoli e dolci della tradizione locale. Fichi secchi, carrube, frutta secca, torrone e curiosi biscotti sono alcune delle prelibatezze che non possono mancare.
La giovane martire – sottolinea la Coldiretti – è venerata sia dai cattolici che dai protestanti dalla Svezia alla Norvegia, passando per Finlandia e altri Paesi freddi con processioni di giovani ragazze, canti e filastrocche, dolci tipici e celebrazioni liturgiche. In Italia si tratta del primo banco di prova delle feste nonostante sia stato scientificamente provato che il 13 dicembre non coincide con il solstizio d’inverno e quindi “Santa Lucia non è il giorno più corto che ci sia”.