TORINO – Nel corso della serata di sabato 28 gennaio, a Verona, personale della Polizia di Stato di Torino dava esecuzione al decreto di fermo emesso dalla locale Procura della Repubblica nei confronti di due giovani stranieri, originari rispettivamente della Libia e della Tunisia, gravemente indiziati, il primo, del tentato omicidio verificatosi a Torino nel corso della serata del 22 gennaio precedente in danno di una donna, ed, entrambi, del tentato omicidio e della tentata rapina accaduti nel corso della notte successiva in danno di un’altra donna.
Il provvedimento restrittivo era stato emesso dall’autorità giudiziaria sulla scorta delle articolate indagini svolte dalla locale Squadra Mobile, che avevano portato ad evidenziare, sin dalle fasi iniziali, il collegamento tra i due episodi.
Nel primo delitto, il giovane libico, secondo quanto emerso dalle attività investigative, avrebbe puntato un coltello alla gola della vittima, colpendola poi alla spalla ed alla mano destra, a causa della pronta reazione di quest’ultima, che avrebbe indotto alla fuga il suo aggressore. Nella seconda circostanza, invece, la coppia di stranieri, dopo aver avuto accesso all’appartamento della malcapitata e tentato di sottrarre il denaro nella disponibilità di quest’ultima, avrebbe reagito al tentativo di fuga della donna, raggiunta da uno dei due uomini, che, dopo aver estratto un coltello, avrebbe sferrato un fendente all’addome della vittima; per tale ragione la malcapitata sarebbe stata poi ricoverata in prognosi riservata.
Lo sviluppo delle conseguenti attività investigative, parallelamente all’escussione delle varie persone informate sui fatti, permetteva, non senza difficoltà, di indirizzare le attenzioni degli investigatori sui due stranieri, entrambi irregolari sul territorio nazionale e privi di stabile dimora.
Le febbrili ricerche, svolte senza sosta, consentivano di verificare che i due giovani, immediatamente dopo i fatti, si erano allontanati da Torino per trovare riparo dapprima in Lombardia e, infine, nella città di Verona, dove venivano localizzati dagli investigatori, nelle vicinanze della stazione ferroviaria.
All’atto del fermo, il giovane tunisino veniva trovato in possesso di un grosso coltello da cucina e di una somma di denaro, possibile provento di altri delitti predatori, in corso di approfondimento.