MONZA – Il 2021 era stato davvero da record, ma il 2022 ha regalato soddisfazioni ancora maggiori: brinda davvero il Gruppo Meregalli dopo aver tirato le somme relative all’attività degli ultimi dodici mesi. Tradotto in numeri significa un fatturato di 92 milioni di euro con un +14,16 per cento rispetto all’anno precedente.
Numeri importanti ma, del resto, il Gruppo Meregalli è una realtà di primo piano a livello internazionale: primo importatore e distributore di vini in Italia, Francia e Svizzera, detentore dell’esclusiva di alcuni dei vini più conosciuti a livello mondiale.
Nello specifico per la distribuzione sul mercato italiano Meregalli Wines chiude con un aumento del 10,7%, Meregalli Spirits +7,03% e Visconti43 +45,22%, per un totale vendite Italia di + 12,32%. Le consociate estere confermano il trend made in Italy: Meregalli France e Meregalli Monaco chiudono con un aumento del fatturato di 28,59% e Meregalli Suisse con un aumento del 4,02%.
“La distribuzione è diventata imprescindibile in un mondo che richiede di condensare i costi ma al tempo stesso esige un servizio veloce ed efficiente – commenta Marcello Meregalli, amministratore delegato del gruppo -. Noi siamo stati e dovremo essere sempre più all’avanguardia e leader su questi valori. Gli anni di pandemia sembravano aver spostato di molto la centralità dell’uomo verso la sola tecnologia: con piacere possiamo affermare che per noi e per il nostro settore, l’uomo è più centrale di prima sul cosa fare, e al tempo stesso la tecnologia è diventata fondamentale sul come fare. Un connubio perfetto che sarà il focus dei nostri investimenti. Il 2023 sarà un anno che vedrà l’Italia protagonista per il turismo, nostra grande risorsa nazionale: la voglia di riprendere la vita di prima, di socialità e di ritrovarsi, farà sì che il nuovo anno sarà positivo per noi e per il nostro settore”.
I vini fermi dal 2019 hanno subito un incremento delle vendite del 21,82% , la categoria bollicine chiude il 2022 con un aumento di +18,70%. Sempre nel 2022 il 2% della quota di mercato del vino rosso viene guadagnata da vino bianco e vino rosato, se paragonati al 2019; categorie quelle dei bianchi e rosati con la maggior crescita tra i vini fermi, che superano anche la voce Champagne penalizzata dal numero ridotto di bottiglie prodotte. A guadagnare terreno grazie a questa carenza è la tipologia spumante che cresce del 22,31% rispetto al 2019.
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