Lieve frenata anche a dicembre per il disagio sociale. L’indicatore si è attestato su un valore stimato di 17,2, in diminuzione di due decimi di punto sul mese precedente. Secondo il direttore dell’Ufficio Studi, Mariano Bella, “il contenuto ridimensionamento dell’area del disagio sociale è sintesi di un rallentamento del tasso di crescita dei prezzi dei beni e servizi ad alta frequenza di acquisto e di una stabilizzazione della disoccupazione”.
A dicembre 2022, pur in presenza di un deterioramento della situazione economica, il mercato del lavoro ha mostrato una sostanziale tenuta. Il numero di occupati è aumentato di 37mila unità su novembre. Il numero di persone in cerca di lavoro è rimasto sostanzialmente invariato (+2mila unità in termini congiunturali) con una stabilità del tasso di disoccupazione ufficiale (7,8%), associato a una riduzione del numero di inattivi (-54mila unità su novembre). A dicembre i prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto hanno mostrato una variazione tendenziale dell’8,5%, in riduzione rispetto all’8,8% del mese precedente.
Le prime stime di gennaio indicano un incremento (+9,0% su base annua), a segnalare le difficoltà nel processo di rientro delle tensioni inflazionistiche. Secondo Bella, “le ripercussioni negative sulla domanda per consumi potrebbero accentuare la fragilità del quadro economico, con un rallentamento dell’economia nei primi mesi dell’anno e un deterioramento del mercato del lavoro. Il combinarsi di questi elementi potrebbe contribuire a mantenere l’area del disagio sociale su valori storicamente elevati anche nei primi mesi del 2023”.