L’aumento dei tassi di interesse annunciato dalla BCE rischia di pesare come un macigno sui conti delle imprese italiane, già provate da pandemia, inflazione e caro energia. Così Confesercenti commenta la decisione della Banca Centrale Europa di rialzare i tassi di interesse dell’area Euro.
Secondo stime Confesercenti, l’aumento dei tassi, che come annunciato dalla presidente della BCE Christine Lagarde proseguirà anche nei prossimi mesi, significa per le nostre imprese subire un aggravio del costo dei finanziamenti di almeno 9 miliardi nel corso del prossimo triennio.
Queste cifre vanno ad aggravare ulteriormente il quadro attuale che vede una decisa frenata della ripresa dei consumi, con gravi conseguenze sulle prospettive di crescita del Paese. Tra caro-energia ed inflazione, infatti, nel 2022 le famiglie italiane sono state costrette a bruciare 41,5 miliardi dei propri risparmi per mantenere il proprio tenore di vita. E alla fine del 2023 il potere d’acquisto dei lavoratori dipendenti risulterà inferiore di 2.800 euro rispetto al 2021, mentre per i lavoratori autonomi la capacità di spesa si ridurrebbe di 2.200 euro.
In questa fase così delicata, è indispensabile agire con politiche economiche espansive e di sostegno al potere d’acquisto e ai consumi. A partire ad esempio dalla detassazione degli aumenti retributivi e dalla diminuzione generale e consistente della pressione fiscale.