Il 2022 si chiude in positivo per la produzione industriale, con un aumento dell’1,6% rispetto a novembre e dello 0,1% sullo stesso mese dell’anno precedente. Per l’intero anno si stima invece un aumento dello 0,5% rispetto all’anno precedente. Lo ha reso noto l’Istat sottolineando che “tra i principali raggruppamenti di industrie si rileva una dinamica positiva per i beni di consumo e per quelli strumentali, mentre sono in flessione i beni intermedi e l’energia. L’evoluzione in corso d’anno è stata caratterizzata da un calo congiunturale nel primo trimestre, seguito da un recupero nel secondo; due ulteriori flessioni hanno caratterizzato la seconda parte dell’anno”.
“L’incremento dell’1,6% congiunturale registrato a dicembre dalla produzione industriale, dopo un trimestre di riduzione, è un segnale incoraggiante – commenta l’Ufficio Studi di Confcommercio -. Il rallentamento dell’attività economica potrebbe, infatti, risultare lievemente meno ampio rispetto a quanto atteso. Al di là di questa ‘ripresina’ dell’industria, da confermare nei prossimi mesi, permangono, comunque, le preoccupazioni sull’andamento dell’economia nella prima parte dell’anno. Le difficoltà delle famiglie derivanti dall’elevata inflazione non sono destinate ad esaurirsi nel breve periodo, nonostante gli importanti aiuti erogati alle fasce più deboli. E’ pertanto presumibile che il rallentamento della domanda, che già si osserva per i beni, possa nei prossimi mesi trasferirsi anche ai servizi facendo venir meno il contributo di una delle componenti fondamentali per la ripresa”.