MONZA – Ancora una volta il web ha fatto miracoli. Ancora una volta, grazie alla rete (e precisamente al gruppo Facebook “Sei di Monza se…”), i monzesi hanno dimostrato la loro generosità inviando un carico di materiale didattico e scolastico ad Amatrice.
Ma la bellezza di questa storia è che, a compiere il gesto di solidarietà, sono stati i coetanei monzesi degli sfortunati alunni della località laziale ancora in ginocchio a causa del terremoto. Il materiale è stato interamente raccolto e donato dagli alunni dell’Istituto Comprensivo Raiberti. Un ricco carico fatto pervenire grazie a un volontario (Francesco) che ha consegnato i pacchi ad Amatrice all’associazione locale “Alba dei piccoli passi” che li ha poi fatti pervenire direttamente ai destinatari.
Grande la gioia dei genitori, degli insegnanti, ma soprattutto degli alunni. Ma soprattutto di Francesco e dei volontari dell’associazione che hanno inviato al gruppo “Sei di Monza se…” una lettera carica di commozione e di gratitudine.
“Il vostro aiuto materiale, in cancelleria, quaderni, colori e giochi ha reso tutto più facile e come al solito mi ha fatto sentire un po’ Babbo Natale, visto che arrivo sempre ad Amatrice con la macchina piena di doni – scrive – Anche questa volta le donazioni di tante famiglie monzesi e nello specifico le donazioni dei bambini e ragazzi degli istituti scolastici dell’Istituto Comprensivo Raiberti, sono arrivate direttamente alla popolazione di Amatrice e Accumuli e consegnati all’Oratorio Estivo. Per due mesi 80 e più bambini hanno avuto giornate piene, gioiose, divertenti: tutto ciò grazie ai volontari arrivati anche dall’estero, e grazie a voi monzesi, che avete reso la nostra vita più facile, serena e colorata”.
Può sembrare un dono insignificante, eppure non lo è stato. Per quei bambini e per quei ragazzi tutto ciò che cerca di ripotarli a una sorta di normalità è un dono prezioso. E soprattutto la vicinanza di perfetti sconosciuti che però si sono affezionati a questi coetanei così lontani, acquista un valore importante.
“Sapere che dietro una penna, un quaderno, un colore, un giochino, non ci sia uno scontrino ma un bambino, una famiglia, che lo ha donato, fa la differenza per chi prende in mano e usa quella biro, quel quaderno, quel colore, quel giochino”, si legge ancora nella lettera.
I bambini hanno perciò ringraziato con disegni, lavoretti e biglietti. E’ questa la rete che ci piace, la rete che annulla le distanze ed è in grado di rispondere rapidamente e concretamente ai bisogni delle persone.
Barbara Apicella