PALERMO – Arrestate ieri mattina 21 persone, tra funzionari e dipendenti della Motorizzazione civile di Palermo e responsabili di agenzie disbrigo pratiche automobilistiche, per i delitti di corruzione, accesso abusivo a sistema informatico o telematico e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.
Gli accertamenti della Polizia stradale sono stati effettuati anche con l’ausilio di sofisticate apparecchiature di intercettazioni audio e video.
L’indagine è partita dall’attività di monitoraggio e repressione del fenomeno del riciclaggio di autovetture ed in particolare attraverso l’analisi delle pratiche di nazionalizzazione, cioè di immatricolazione dei veicoli provenienti dall’estero, evase dalla Motorizzazione di Palermo.
Gli agenti durante i controlli hanno riscontrato che nel corso degli ultimi anni le nazionalizzazioni effettuate presso quell’ufficio avevano avuto una costante e sospetta crescita esponenziale.
I poliziotti hanno poi rilevato che gli intestatari delle pratiche erano per oltre l’ottanta per cento residenti fuori la provincia di Palermo e che la quasi totalità di tali fascicoli era stata commissionata da un ristretto numero di agenzie palermitane. Quest’ultime hanno esercitato di fatto una sorta di monopolio del mercato delle nazionalizzazioni, falsando così il libero mercato a danno delle altre agenzie concorrenti.
Inoltre gli investigatori hanno scoperto che inserire somme di denaro all’interno dei fascicoli per la trattazione delle pratiche dirette ai funzionari della Motorizzazione Civile era una diffusa consuetudine.
In tal modo la definizione delle procedure avveniva senza che la documentazione fosse completa o regolare, i collaudi di tali veicoli, benché obbligatori, non venivano effettuati e i duplicati di carte di circolazione venivano emessi al fine di modificare i dati dei veicoli, in assenza dei requisiti previsti dalla norma.