Continua la discesa delle tariffe del gas: la riduzione rispetto a gennaio per gli utenti sul mercato tutelato è del -13%. Lo rivela Federconsumatori. La spesa per il gas della famiglia tipo nell’anno scorrevole (compreso tra il 1° marzo 2022 e il 28 febbraio 2023) è di circa 1.666,23 euro, pari al +16% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente.
Un andamento positivo che si aggiunge alla diminuzione di oltre il 34% già registrata il mese precedente e che, come testimoniano i dati odierni sull’inflazione, sta già riportando effetti positivi sulla determinazione dei prezzi. Tuttavia, prima di tirare un sospiro di sollievo, è bene considerare che la spesa, oggi, si attesta ancora su livelli decisamente superiori rispetto ad un anno fa: ben +106 euro annui.
“Ricordiamo che tale riduzione riguarda unicamente i clienti che hanno un contratto sul mercato tutelato – precisano da Federconsumatori -, vale a dire il 35% del totale. Per gli altri valgono regole diverse: in particolare chi ha sottoscritto contratti a prezzo fisso continua a pagare, in molti casi, tariffe fuori mercato. Vi è un’altra questione di estrema rilevanza che non può e non deve essere sottovalutata: non dimentichiamo, infatti, che la diminuzione delle tariffe fino al 31 marzo beneficia della sterilizzazione degli oneri di sistema che – salvo un ripensamento del Governo – dall’1 aprile torneranno a pesare sulle bollette aumentandole di circa 1/5. Su questo punto è necessario che il Governo operi una proroga delle misure adottate e, al contempo, avvii una seria riforma degli oneri di sistema. Dopo quasi due anni di aumenti elevatissimi i consumatori non vanno abbandonati. Abbiamo sollevato tale problema all’interno del CNCU, proponendo un tavolo di confronto con il MIMIT per discutere le soluzioni più idonee per difendere i cittadini e l’intero sistema economico dai rincari e dalle loro drammatiche conseguenze”.
“Chiediamo al Governo anche di aprire un confronto sulla proroga del mercato tutelato – concludono da Federconsumatori -. Ribadiamo in tal senso la necessità di un ulteriore mantenimento almeno per tutto il 2024, ma chiediamo di avviare sin da ora una discussione tesa a definire un assetto stabile al sistema regolatorio del mercato, che metta in primo piano le tutele per i consumatori”.