LIMBIATE – “Nel Giorno della Liberazione si renda onore ai nostri concittadini che seppero stare dalla parte giusta della Storia. Quella Storia nobile di Limbiate di cui poco o niente si parla. Ovvero Paolo Montani, il primo partigiano arrestato a Limbiate, e Giuseppina Zanoli, partigiana combattente”. Così Rosario Traina, presidente dell’Anpi Limbiate, in occasione dell’anniversario della Liberazione.
“Nella notte del 6 Gennaio 1944 – spiega Traina – i fascisti giunti da Milano andarono in località Ceresolo dove abitava l’operaio dell’Alfa Romeo di Milano, Paolo Montani per arrestarlo perchè era stato molto attivo durante gli scioperi del Marzo 1943 che paralizzarono il Nord Italia contro la dittatura fascista e l’oppressione nazista. Quando Montani sentì il rumore della macchina che si fermava davanti a casa tentò la fuga, ma venne fermato da una scarica di mitra che lo ferì alle gambe. Arrestato, venne portato all’ospedale di Desio. Non ancora completamente guarito, il 16 marzo fu condotto nel carcere mandamentale di Desio dove fu sottoposto, nonostante le gravi ferite, a torture e interrogatori per essere poi trasferito nel carcere di San Vittore a Milano. Poiché le ferite non si rimarginano, il dottore del carcere ottenne il ricovero di Montani all’Ospedale Maggiore dove, però, vi rimase poche ore perché era già stata preparata la sua rocambolesca fuga con un’ambulanza e così Montani, qualche giorno dopo, fu in grado di continuare la lotta nelle Formazioni Partigiane di montagna. Questa la ricostruzione storica di quanto accadde in quei giorni”.
“Di recente – aggiunge Traina – sono venuto in possesso di una preziosa documentazione manoscritta con le testimonianze dirette e firmate (a futura memoria) dai compagni di Montani e da cittadini testimoni oculari delle fasi dell’arresto di Paolo Montani, in particolare da Giuseppina Zanoli presente al momento del ferimento e che, in quei successivi terribili mesi, si distinse per la coraggiosa militanza contro il regime fascista e l’occupante tedesco tanto che le fu conferita la Croce al Merito di guerra in seguito ad attività Partigiana”.