Nel panorama delle politiche pubbliche, la semplificazione è un opzione strategica per l’Italia, paese che si colloca al 1° posto tra i 27 paesi Ue per imprese esposte alla burocrazia, ma scende al penultimo posto in Europa per fiducia nella Pubblica amministrazione. L’analisi emerge dall’Elaborazione Flash ‘Il peso della burocrazia: alcune evidenze’, pubblicato in occasione della partecipazione del Ministro per la Pa Paolo Zangrillo alla Giunta esecutiva di Confartigianato.
L’elaborazione di un indicatore sintetico di pressione burocratica – espresso dalla media della quota di imprese esposte al problema di complessità delle procedure amministrative, legislazione e politiche in continuo cambiamento, aliquote fiscali, normative restrittive in materia di lavoro – colloca l’Italia è al 1° posto tra i 27 paesi Ue, con un indice di 75,5 punti su 100, davanti a Grecia e Francia (74,0 punti su 100) e Romania (72,3 punti su 100), e maggiormente distante da Spagna (8° posto con 59,8 punti su 100) e Germania (18° posto con 43,8 punti su 100).
In parallelo, l’insoddisfazione nei rapporti con gli uffici pubblici e la bassa qualità percepita nella fornitura dei servizi pubblici concorre a ridurre la fiducia dei cittadini: in Italia solo il 31% dei cittadini ha fiducia nella Pubblica amministrazione (PA), con un divario di 19 punti percentuali rispetto alla media europea (50% in Ue e Uem), che colloca il nostro Paese al penultimo posto trai 27 paesi dell’Ue, davanti solo alla Grecia (26%).
Il report esamina un caso di ipertrofia normativa: l’aggiornamento ad aprile 2023 dell’analisi svolta dalla Direzione Politiche Fiscali di Confartigianato delinea una ragnatela burocratica di 248 interventi su cessioni e sconto per le detrazioni fiscali edilizie e superbonus: nel dettaglio si tratta di 37 interventi legislativi distribuiti su 19 differenti leggi, decreti legge e decreti ministeriali, di cui 21 solo nell’ultimo anno ed equivalente ad 1 modifica legislativa ogni 17 giorni. Inoltre, si sommano 10 provvedimenti del Direttore dell’Agenzia delle entrate e 201 documenti di prassi, costituiti da 8 circolari, 5 risoluzioni, 169 risposte ad interpello e 19 FAQ.
Nel report viene evidenziata come gli effetti negativi della burocrazia siano amplificati dalla bassa intensità della relazione digitale con la PA, per cui l’Italia si colloca al 25° posto in Ue a 27.
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Infine, nel report viene esaminato come l’eccessivo peso delle attività amministrative incide sui tempi di realizzazione delle opere pubbliche, per il 54,3% rappresentati da tempi di attraversamento tra le diverse fasi (progettazione, affidamento, esecuzione lavori). In chiave territoriale i tempi di attraversamento pesano maggiormente in Sicilia, con un’incidenza del 60,8%, Puglia con 60,2%, Abruzzo con 58,5% e Marche con 58,3%; seguono, con valori superiori alla media, Friuli-Venezia Giulia con 56,4%, Sardegna con 55,3%, Basilicata con 54,7% e Liguria con 54,4%.
Come evidenziato da Confartigianato nella recente audizione sul DEF 2023, le carenze nei processi organizzativi della Pubblica amministrazione stanno ritardando l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). La posticipazione degli interventi abbassa in modo significativo l’impatto macroeconomico del Piano nel periodo 2021-2026 delineato nel Piano Nazionale di Riforma del DEF 2023 rispetto alle precedenti stime.