SEREGNO – Nei giorni scorsi i carabinieri del Comando Stazione di Seveso hanno rintracciato ed eseguito l’ordinanza di applicazione della misura cautelare personale del divieto di avvicinamento alla persona offesa emessa in data 26 aprile dal Gip di Monza su proposta della locale Procura della Repubblica nei confronti di un 51enne, originario di Mariano Comense, separato, artigiano, imputato dei reati di atti persecutori e diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti nei confronti della ex moglie 48enne, reati commessi a partire dall’anno 2020 a oggi e aggravati dall’essere stati commessi in presenza delle figlie della donna di anni 16 e 20 (entrambe minorenni all’epoca dei primi fatti) nei confronti del quale sono stati raccolti gravi e concordanti indizi di reità nei confronti.
L’uomo, mai rassegnato alla fine della relazione con la ex moglie e al fatto che la donna avesse cominciato a frequentare un’altra persona, avrebbe attuato una serie crescente di condotte minacciose e moleste, insistenti e assillanti, che si sono ripetute e soprattutto anche sono qualitativamente incrementate nel corso del tempo mediante appostamenti, pedinamenti, frasi ingiuriose e minatorie, dirette anche nei confronti del nuovo compagno della persona offesa, nonché attraverso varie minacce volte a costringere la donna a non procedere alla separazione giudiziale.
Il 51enne avrebbe in tal modo cagionato nella donna il fondato timore per la sua incolumità nonché un perdurante e grave stato di ansia e di paura, costringendola a cambiare le proprie abitudini di vita e a e condizionare gli spostamenti.
Inoltre, per finalità vendicative, il 51enne avrebbe inviato al nuovo compagno della donna alcune vecchie fotografie realizzate di nascosto ritraenti l’indagato stesso e la persona offesa nell’atto di consumare un rapporto sessuale durante la relazione affettiva intercorsa con la vittima.
Il Gip, attesa l’indole violenta e prevaricatrice dell’indagato, ritenuto indispensabile porre un freno alla sua progressione criminosa prima che l’uomo possa passare dalle parole ai fatti, ha ritenuto di dover emettere nei confronti del 51enne la misura del divieto di avvicinamento alla persona offesa, prescrivendo di tenere una distanza di almeno 300 metri dalla donna con divieto di comunicare con qualsivoglia mezzo di comunicazione, informatico, telefonico, telematico, oltre al divieto di avvicinamento i luoghi dalla stessa frequentati.