MONZA – È stato presentato oggi il programma del convegno che si terrà il prossimo 19 maggio in Villa Reale per celebrare i cento anni dalla creazione a Monza della Mostra Biennale internazionale di arti decorative.
Il convegno. Il convegno “1923 – 2023 | Il futuro del design italiano: gli ISIA e l’alta formazione artistica a un secolo dalla prima Biennale” è organizzato dal Comune di Monza e dal Consorzio Villa reale e Parco in collaborazione con Triennale Milano e Società Umanitaria. Sono partner dell’iniziativa anche gli ISIA di Firenze, Roma e Faenza; il MUR; il Politecnico di Milano – Scuola di Design; il Liceo Artistico Statale Nanni Valentini di Monza.
“La cura della città è fatta anche di conoscenza e di consapevolezza della propria storia e delle proprie radici – ha detto il sindaco Paolo Pilotto, presidente del Consorzio Villa reale e Parco di Monza – In una città che cambia così velocemente come la nostra coltivare i legami tra mondo della cultura e mondo dell’impresa è un’operazione doverosa che richiama anche al senso della responsabilità cui sono chiamate le Istituzioni”.
La storia. Il 19 maggio 1923 nascevano infatti le Biennali, in stretto collegamento con l’ISIA di Monza, ancora Università delle Arti Decorative. Un progetto unitario promosso da Guido Marangoni con l’appoggio dei Comuni di Milano e Monza, ma che aveva il suo più solido punto di riferimento organizzativo nella Società Umanitaria, la quale già esprimeva in quegli anni la sua capacità di raccogliere e trasformare in concreta e positiva attività le esigenze di formazione professionale rilevate attraverso lo studio delle condizioni dei lavoratori.
L’origine degli ISIA. La normativa che diede origine all’ISIA di Monza consentì poi, nel dopoguerra, la nascita dei nuovi ISIA, che tutt’oggi svolgono una particolare attività di formazione e ricerca culturale, sviluppata sia attraverso il coinvolgimento dei designer e professionisti nell’attività didattica, sia attraverso la collaborazione con il mondo produttivo. Tale attività sinergica e fruttuosa diventa evidente nella presenza assidua in occasione degli eventi espostivi e comunicativi contemporanei, come ad esempio la presenza in Triennale.
Le caratteristiche di flessibilità, apertura e continuo aggiornamento garantite dal modello didattico – organizzativo delle ISIA le rendono particolarmente adatte a seguire i settori in continua evoluzione del design e della comunicazione: un’adeguata formazione dei progettisti e delle figure che connettono progetto (inteso anche negli aspetti espressivi e comunicativi) e produzione rappresenta, d’altra parte, un aspetto essenziale per l’affermazione delle aziende italiane sul mercato globale.
Il futuro. “Monza, per la sua posizione, per l’economia del suo territorio e per gli spazi di cui dispone nello stesso complesso della Villa Reale e del Parco, dopo averne segnato la storia, può ancora avere un ruolo importante nella formazione dei professionisti in questo settore”, afferma Arianna Bettin, Assessora alla Cultura, Villa Reale e Parco.
“Ne è testimonianza, ad esempio, l’esperienza dell’ISA che, fondato nel 1967, avrebbe voluto essere il primo passo per riportare un ISIA a Monza. Nella sua dimensione di scuola media superiore sperimentale, aveva sviluppato un progetto di formazione di eccezionale valore. Ne sono testimonianza i molti professionisti che ne sono usciti, così come lo straordinario livello dei docenti – progettisti, artisti, letterati – che l’istituto seppe richiamare”.
Ancor oggi la presenza del liceo artistico Nanni Valentini, erede dell’ISA, nella stessa Villa Reale, ma anche l’esistenza di un “sistema” di Licei Artistici statali e privati ben caratterizzati intorno a Monza, segnalano la possibilità e l’opportunità di riproporre un’esperienza di evoluzione e continuità della didattica del progetto e della comunicazione.
Gli obiettivi. Obiettivo della giornata di lavori è dunque quello di ripercorrere, da una parte, la storia dell’ISIA di Monza, del suo profondo legame con le Biennali d’Arte Decorativa e della sua eredità; dall’altra, quella di porre le basi per riportare nel capoluogo brianzolo un polo di ricerca e formazione, a partire dalle buone pratiche ed esperienze degli ISIA oggi esistenti e dal confronto con gli attori economici del territorio.
“Questo centenario è davvero significativo almeno per due motivi: innanzitutto la possibilità di ripensare (e rilanciare) una storica e unica istituzione di formazione – l’ ISIA che aveva sede nelle scuderie di Villa Reale – e che è stata il controcanto italiano del Bahusus, meglio ‘scuola all’italiana’ a dirla con Gio Ponti e dunque con quelle straordinarie mille sfaccettature che costituiscono le radici della cultura del progetto italiano, di grande utilità mutatis mutandis nella nostra contemporaneità. E per quella prima Biennale internazionale di arti decorative che proprio il 19 maggio 1923 si apre in Villa Reale. Da qui lo strutturarsi di quella grammatica e sintassi che sono state le origini del Made in Italy”. Così Anty Pansera critico e storico del design, conservatore del Midec museo internazionale del design ceramico di Laveno.
“All’interno del percorso di valorizzazione culturale intrapreso nell’ultimo triennio, la Villa Reale di Monza celebra l’anniversario della Biennale come parte integrante della propria identità e nella convinzione che sia auspicabile, a breve, un ritorno dell’Alta formazione nelle proprie sedi. Per la sua storia e la sua posizione geografica, infatti, il complesso monumentale monzese rappresenta un unicum: un luogo ideale sia per sviluppare la creatività di studenti e maestri, sperimentando sistemi didattici innovativi, sia per connettere la formazione universitaria alle esigenze del mondo produttivo”, afferma Giuseppe Distefano, direttore del Consorzio Villa Reale e Parco di Monza.