Il calo significativo dei prezzi dei beni e servizi ad alta frequenza di acquisto (al 7,6% dal 9% di febbraio) ha inciso sull’andamento dell’indice del disagio sociale di marzo che è sceso a 16,6. A marzo il mercato del lavoro ha continuato a segnalare moderati elementi di vivacità, in linea con la ripresa registrata dall’attività economica. Il numero di occupati è aumentato di 22mila unità sul mese precedente e le persone in cerca di lavoro sono diminuite nella stessa misura; nello stesso periodo il numero di persone inattive è risultato invariato. Queste dinamiche hanno portato il tasso di disoccupazione ufficiale al 7,8%.
Per quel che riguarda i prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto, come detto, come detto c’è stato un forte ridimensionamento però le prime stime di aprile segnalano già una ripresa del tasso di crescita dei prezzi per questa tipologia di beni e servizi (+8,2% su base annua).
“Si consolidano pertanto – osserva in una nota l’Ufficio Studi Confcommercio – i timori di un percorso di rientro non agevole, in considerazione sia delle turbolenze che ancora agitano alcuni mercati sia della presenza, all’interno del sistema, di residue pregresse tensioni. Il persistere di un’inflazione su livelli elevati, con i conseguenti effetti sul potere d’acquisto delle famiglie, in un contesto di naturale riduzione dei sostegni nella direzione di una maggiore selettività degli stessi, potrebbe limitare nei prossimi mesi le capacità di ripresa della domanda e dell’economia, riducendo allo stesso tempo le possibilità di riportare l’area del disagio sociale su valori più contenuti”.